Sono passati ben ventisei anni dalla morte del grande regista Federico Fellini, avvenuta precisamente il 31 ottobre 1993. L’anno prossimo, nel 2020 invece, ricorrono i cento anni dalla sua nascita: sarà un anno di celebrazioni e feste dedicate al colosso del cinema italiano e per rendere omaggio alla sua carriera, il Professor Paolo Fabbri, grande esperto della vita e della carriera del maestro, ha scritto un libro “Sotto il segno di Federico Fellini”, edito da Luca Sossella Editore.

Federico Fellini

“Di aneddoti riguardanti la sua vita e il suo lavoro ce ne sono molti, ce ne sono talmente tanti che non basterebbe un giorno intero per narrarli tutti: lui aveva l’abitudine di parlare attraverso i simboli, usanza che si può costatare in molti dei suoi film come ad esempio in “La nave va” in cui c’è la scena finale che raffigura una scialuppa con all’interno un rinoceronte ed il film finisce in questo modo, con una battuta sul rinoceronte che fa un buon latte, senza neppure la scritta “fine”.

Gli attori

“Molti attori che hanno avuto l’onore di collaborare nei suoi film hanno dichiarato di essersi sentiti orfani subito dopo la fine delle riprese oppure quando capitava che il maestro si “innamorasse” di qualche altro personaggio, mettendo da parte quello che fino a poco prima era stato il suo pupillo, altri di loro invece hanno ammesso tempo dopo di essersi sentiti come marionette in balìa delle sue mani poiché molti di loro non potevano neppure recitare ma anzi, le battute venivano inserite in un secondo momento, durante la post produzione; il registra diceva loro di contare sul set, di far finta di parlare e proprio per questo motivo molti di loro si sentivano deprezzati, utilizzati per l’appunto come marionette, come ad esempio il protagonista di Casanova a cui venne cambiata così tanto la faccia che lui stesso non si riconobbe nel film.”

Un personaggio complesso, come ogni colosso che si rispetti, raccontato nei minimi dettagli nel libro del Prof. Paolo Fabbri “Sotto il segno di Federico Fellini”.