Avvocato Bocciolini: “E’ difficile concepire che le professioni intellettuali debbano essere pagate. Tutti vogliono denunciare tutti, fare cause, però dicono subito che non hanno soldi da spendere. Dai clienti vip neanche un panettone a Natale”
Chiede la parcella al cliente e lui gli manda un cassa di frutta. E’ successo all’avvocato Daniele Bocciolini che ha raccontato la vicenda ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
“Ho chiesto la parcella e mi è arrivata una cassa di frutta –ha raccontato Bocciolini-. All’avvocato si dice sempre: mi tratti bene, questo mese è un po’ complicato, non mi faccia buttare altri soldi. Poi magari alcuni clienti li vedi con borse super griffate. E’ difficile concepire che le professioni intellettuali debbano essere pagate. Non pensano che l’avvocato ti risolve un sacco di problemi. In America se vai in uno studio legale, la prima cosa che fa un cliente è pagare l’avvocato. Noi invece facciamo consulenze, telefonate, riunioni senza farci pagare. Noi soprattutto a Roma ascoltiamo per ore i clienti che poi ti dicono: per adesso grazie. Invece andrebbero pagate anche le consulenze. Ai colleghi più giovani consiglio di chiedere subito il pagamento anche per consulenza. Tutti vogliono denunciare tutti, fare cause, però dicono subito che non hanno soldi da spendere. Io poi seguo anche molti clienti vip, manco un panettone a Natale”.