Elisabetta Fatuzzo, vicesegretario del Partito dei pensionati, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Proposta Grillo? Neanche Hitler è arrivato a tanto. Che facciamo, li mettiamo nelle camere a gas perché pesano troppo sull’Inps? Dire che una persona solo perché è anziana non ha un futuro è una cosa che non ha senso, vuol dire non riconoscere il valore della persona anziana che ha un’esperienza una saggezza che il giovane deve ancora sviluppare. Se cominciamo a denigrare i nostri anziani direi che stiamo andando all’indietro. Probabilmente Grillo si è accorto che gli anziani non usano il voto e ha pensato bene di toglierglielo. Negli Usa ad esempio gli anziani sono molto più organizzati e culturalmente più avanti, quindi decidono chi mandare al governo o all’opposizione. Noi diciamo sempre ai pensionati che solo organizzandosi in un partito possono ottenere giustizia. Purtroppo negli ultimi anni c’è stato un tentativo di mettere una generazione contro l’altra. Quota 100? E’ stata accolta tiepidamente perché non era ciò che è stato promesso, è come se ti promettono l’amatriciana e poi ti arriva una minestrina. L’hanno chiamata quota 100 ma non lo è, è una presa in giro”
Sulla proposta di Grillo di togliere il diritto di voto agli anziani
“Probabilmente Grillo si è accorto che gli anziani non usano il voto e ha pensato bene di toglierglielo. Negli Usa ad esempio gli anziani sono molto più organizzati e culturalmente più avanti, quindi decidono chi mandare al governo o all’opposizione. Noi diciamo sempre ai pensionati che solo organizzandosi in un partito possono ottenere giustizia. Quella di Grillo comunque la ritengo una battuta, non una proposta vera. Neanche Hitler è arrivato a tanto. Che facciamo, li mettiamo nelle camere a gas perché pesano troppo sull’Inps? Dire che una persona solo perché è anziana non ha un futuro è una cosa che non ha senso, vuol dire non riconoscere il valore della persona anziana che ha un’esperienza una saggezza che il giovane deve ancora sviluppare. Se cominciamo a denigrare i nostri anziani direi che stiamo andando all’indietro. A furia di buttare stupidate di questo tipo c’è il rischio che prima o poi qualcuno le prenda sul serio. Purtroppo negli ultimi anni c’è stato un tentativo di mettere una generazione contro l’altra. Sostanzialmente cambiando le regole per andare in pensione è evidente che si crea una disparità tra chi è andato in pensione con regole più favorevoli e chi ci andrà con regole devastanti. Ma non è certo colpa di chi è andato in pensione con le vecchie regole. Credo che la soluzione sia che il sistema contributivo debba essere esteso a tutti coloro che vanno in pensione. Quota 100 è una via d’uscita dalla legge Fornero, però si sono spesi 20 miliardi per mandare in pensione pochi fortunati. Quegli stessi soldi non sarebbero serviti se si fosse consentito ai lavoratori di andare in pensione con il sistema contributivo. Quota 100 è stata accolta tiepidamente perché non era ciò che è stato promesso, è come se ti promettono l’amatriciana e poi ti arriva una minestrina. Quota 100 vuol dire che puoi sommare età anagrafica e contributi (60+40) e fare 100. Invece questa Quota 100 prevede 62 anni di età e 38 di contributi, dunque pochi fortunati. L’hanno chiamata quota 100 ma non è quota 100, è una presa in giro”.