Italia Viva, Toccafondi: “Serve inversione sull’edilizia scolastica”. Le parole del capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera.

“La scuola è fatta per i ragazzi per questo deve puntare a migliorarsi. È positivo che si richiedano più risorse e che si punti sulle assunzioni, perché questo governo ha il dovere di invertire la rotta rispetto ai precedenti 14 mesi. Puntare al meglio per la scuola significa concorsi e percorsi formativi dove si scelgono i più bravi e i più motivati. Significa non aver paura della valutazione, della qualità e del merito. Significa aprire la scuola alla realtà che la circonda e non temere l’alternanza scuola-lavoro, quando questa è fatta bene. Il precedente governo l’ha quasi eliminata, togliendo le risorse alle scuole, cambiandole il nome e togliendola dall’esame di stato. Si torni indietro, ad iniziare dai percorsi professionali e tecnici”.Questo quanto dichiarato da Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera, durante il dibattito a seguito dell’audizione del Ministro Fioramonti.

“Una inversione di tendenza è necessaria anche sull’edilizia scolastica, magari analizzando con buonsenso l’utilità della struttura di missione “Italia sicura”, accantonata troppo presto. Chiediamo anche di valorizzare di più l’autonomia scolastica. Chi come me ha visto esperienze positive per i ragazzi nelle scuole è testimone che questi percorsi sono possibili solo se ai docenti e dirigenti scolastici si riconosce più autonomia.”Prosegue il deputato fiorentino

“Siamo infine certi che questo governo, e la maggioranza che lo sostiene – conclude Toccafondi – saranno disposti a dialogare senza preconcetti sul tema della parità scolastica. Siamo i primi a lottare contro i “diplomifici”, contro chi si nasconde dietro la vera parità scolastica. Ma si cambi registro con chi rispetta le regole e fa scuola a tutti gli effetti, ovvero la maggioranza assoluta di chi gestisce scuole paritarie. Servono collaborazione e interventi, iniziando dal riconoscere la possibilità agli insegnanti delle paritarie di partecipare ai concorsi, ordinari e straordinari, allo stesso modo dei loro colleghi delle scuole statali”.