Uova: gli ultimi scandali sui presunti allevamenti biologici intimoriscono chi ne ha già consumate, e preoccupano coloro che ne acquistano periodicamente. Abbiamo fatto il punto della situazione con Paolo Carnemolla, segretario e coordinatore FederBio.

Allevamenti non conformi alle regole europee

“Determinati allevamenti non sono compatibili con le normative europee del biologico, poi se ci sono altre difficoltà igienico–sanitarie lo accerteranno le autorità – ha osservato Carnemolla – sicuramente, come abbiamo scritto nel comunicato, non è ammissibile che determinati allevamenti vengano certificati come biologici, se non rispettano le regole esistenti. Ci sono organismi che sono stati incaricati, dal Ministero delle Politiche Agricole a quello della Salute, e che hanno il compito di valutare la conformità degli allevamenti: evidentemente qualcuno ha sbagliato.”

La filiera bio

Uova biologiche: dovrebbero essere più sicure di altre, invece il marchio non è più una garanzia. “C’è la falsa convinzione che il pezzo di carta dell’allevamento, o qualche altro passaggio della filiera, sia sufficiente a garantire determinate situazioni – ha aggiunto Carnemolla, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus – oggi non è più così. Nei casi accertati come biologici, ma che di fatto non erano tali, evidentemente mancava pure quel marchio.”

I prodotti biologici non sono tutti uguali

L’errore più diffuso tra i consumatori è credere che i prodotti biologici siano tutti uguali, non è così. Noi faremo la nostra parte, “continuando a lavorare soltanto con chi è in grado di garantire certi requisiti. Ogni biologico è diverso, FederBio non ha mai mai voluto accettare questa constatazione. Adesso bisogna organizzarsi con gli associati e decidere chi lavora meglio di altri – si è congedato così Paolo Carnemolla –  è necessario applicare correttamente le norme esistenti. Qualcuno deve aver scordato il modo corretto di interpretare le norme. Abbiamo chiesto una riunione al Ministero dell’Agricoltura e della Salute, per controllare meglio le aziende.”