Una giovane ragazza che ha già vissuto molto. Questo è Luisa, ventitreenne nata a Roma ma vissuta tra Miami e New York. Un’artista che reinventa le regole del Fight Club nel suo nuovo singolo “Amore e Louis Vuitton”. La sua musica la facciamo raccontare a lei in questa bella intervista.
Perché non mischiare mai Amore e Louis Vuitton?
L’amore ed una Louis Vuitton non dovrebbero essere mai mescolati perché il vero amore, quello puro, non dovrebbe basarsi sul possesso, né su cose materiali, né tantomeno collegato a nulla di superficiale. L’amore, per me, è essenzialmente libertà; la relazione che si costruisce con la persona amata si basa sul supporto reciproco dei valori fondamentali e dei rispettivi sogni! Nulla a che vedere con l’apparire, né su quanti likes hai sui social media, e non dovrebbe essere mai legato a doni materiali. L’amore non è ciò che regali ma ciò che dài in termini di emozioni. Se il sentimento trova riscontro sui social media e si basa solo sul gradimento degli altri, questo non è vero amore.
Se dovessi incontrare Madonna, cosa diresti alla “material girl” a cui ti ispiri?
UN GRAZIE DI CUORE per essere quel che sei, una fonte costante di ispirazione, una ragazzaccia, una super donna. Tu sei un’icona per noi donne, un esempio da seguire ed ammirare per la tua fiducia in te stessa, per la tua determinazione, per il modo in cui hai sempre combattuto per i tuoi ideali, per le tue opinioni e per la tua costante tenacia. Non ti sei mai tirata indietro di fronte alle difficoltà e, come dici tu stessa, la tua aspirazione è sempre stata quella di “governare il mondo” (1984). Sei la personificazione di una gran donna, di una madre eccezionale e mi ispiri e guidi costantemente. Il mio sogno sarebbe quello di essere un giorno riconosciuta e soprattutto rispettata come te.
Com’è avvenuto l’incontro con un grande come Michele Canova?
Solo una pura coincidenza, che ci crediate o no! Ed è uno dei motivi per cui credo fortemente nel potere universale che tutto avviene per una ragione. Io ed i miei managers stavamo da un po’ di tempo discutendo sul fatto di cambiare direzione e muoverci sul mercato italiano e quindi stavamo ragionando su quale potesse essere la strategia giusta da seguire. Improvvisamente il mio manager ha ricevuto una telefonata da un amico che gli raccontava di aver appena iniziato a lavorare con un produttore italiano (Canova), molto rispettato e con una fama eccellente, il quale era aperto a nuovi progetti con nuovi artisti americani. Marc, il mio manager, mi ha immediatamente suggerito a lui, e cosi abbiamo organizzato subito una giornata in studio a Los Angeles per incontrarci. Abbiamo iniziato a scrivere insieme ed il resto è storia. Non trovo mai le parole per esprimere la mia gratitudine e l’onore per il privilegio di aver cavalcato quest’opportunità di lavoro con un professionista così competente, talentuoso e dall’animo gentile come Canova. Ogni volta che entro in studio con lui, riemergo arricchita e completata da una quantità di nuovi input e di nuove conoscenze. Adoro semplicemente lavorare con lui.
Cosa ti porti dietro degli anni vissuti a Miami?
L’arricchimento più sorprendente che Miami mi abbia dato è la sua diversità. Sono nata a New York, ho vissuto qui a Miami per la maggior parte della mia vita, e per due anni sono stata a Los Angeles. Non ho memorie della mia infanzia a NY, ma ci sono stata talmente tante volte che sono in grado di farmi un’idea su cosa sia vivere lì. Miami mi ha dato la possibilità autentica di immergermi in tante culture differenti che hanno letteralmente aperto la mia mente. Grazie a Miami lo spagnolo è la mia seconda lingua (inglese terza), perché ho imparato a parlare prima in spagnolo e poi in inglese. La presenza dei latini è talmente consolidata qui che ti senti davvero in Messico, in Venezuela, a Cuba, in Colombia, in Brasile ecc. – dipende solo in quale parte della città tu sia. Non credo esista alcun posto al mondo così e di conseguenza apprezzo la fonte costante di arricchimento che questo substrato culturale mi mette a disposizione quotidianamente donandomi un’elasticità mentale unica e di conseguenza uno spirito di adattamento illimitato.
Alla fine, non è male essere belle, no?
La bellezza è in fondo un concetto individuale, ognuno di noi ne ha una percezione diversa. Anche io credo che la bellezza sia negli occhi di chi la guarda. Al di là dell’aspetto esteriore, su cui la nostra cultura ha stabilito alcuni canoni standardizzati e stereotipati, la vera bellezza è quella interiore. Niente potrà mai essere più affascinante ed intrigante di un sorriso autentico, frutto dell’equilibrio tra il tuo “fuori” ed il tuo “dentro”, dalla somma della tua serenità e felicità interiore e dalla tua “corazza” esterna. La bellezza si nutre anche della gioia di dare e non solo di ricevere, un cuore generoso si riflette anche all’esterno. Non è per tutti riconoscere tale bellezza, lo ammetto, la superficialità spinge oggi a fermarsi all’apparenza, questa è però fugace e non duratura. Dovremmo preoccuparci di arricchire il nostro cuore! La nostra personalità, la nostra anima ci faranno compagnia per sempre ed è su quello che bisogna puntare per avere un impatto positivo su noi stessi e sugli altri.
Ecco il videoclip di “Amore e Louis Vuitton” di Luisa: