Ognuno di noi porta con se una croce. Da questa convinzione è nata l’idea di organizzare una corsa non competitiva a Matera grazie anche a una raccolta fondi reperibile nel sito ufficiale.
Luca Acito, organizzatore della prima edizione della corsa dei poveri cristi è intervenuto a Un Giorno Da Ascoltare per spiegare in cosa consisterà questa sorta di gara tra “poveri cristi”.
La corsa dei poveri cristi
“E’ un momento di riscatto, per sentirsi meno soli, condividere con altre persone le piaghe della vita quotidiane, le così dette croci. E’ anche e soprattutto un momento per ridersi addosso: è essenzialmente una corsa in cui cinquanta partecipanti (essendo la prima edizione abbiamo limitato il numero di questi), correranno con una croce di gomma piuma addosso con su scritta la propria piaga, la propria “croce” quotidiana, come ad esempio la moglie, il marito, il capo ufficio, il collega antipatico… Si sono già proposte molte persone attraverso il nostro sito con la loro “croce”: ce ne sono alcune molto simpatiche, altre che generano più empatia ed altre proprio bizzarre come una ragazza che ha il suo coinquilino che puzza e quindi per lei quella è la sua difficoltà quotidiana più grande.
Per partecipare
“Si può fare tutto, anche la raccolta fondi, attraverso il nostro sito www.lacorsadeipovericristi.it; per iscriversi basta indicare la propria mail, il proprio nome e qual è la propria croce. Ci sono dei premi divertenti per ognuno dei partecipanti e su cinquanta partecipanti però ne premieremo soltanto 49. Quindi tutti a Matera, Capitale della Cultura, il 17 novembre per partecipare alla corsa dei poveri Cristi ma con una regola ben precisa: non giocare con la figura di Cristo!
Fortunatamente non ci sono state polemiche ma anzi questo progetto è stato accolto da tutti: quando stavamo realizzando il prototipo della croce, sono andato in giro per la città per testare la sua pesantezza e devo dire che tutti quelli che ho incontrato per strada non hanno fatto battute né si sono indignati per tutto quello che stavo progettando!”