La rivoluzione digitale ha sfidato anche il mondo delle infrastrutture, nonostante questo sia stato più lento ad adattarsi e a lasciarsi trasformare da essa. In questo contesto si inserisce il Building Information Modeling (BIM).

Cos’è il BIM?

Nell’ambito dell’Architecture Engineering & Construction, la caratteristica chiave della trasformazione digitale è il BIM (Building Information Modeling): una metodologia che favorisce la digitalizzazione dei processi di tutte le fasi della catena del valore delle costruzioni. In pratica con il BIM, i dati rilevanti di una costruzione possono essere raccolti e combinati per simulare, analizzare e coordinare qualsiasi aspetto del ciclo di vita del manufatto edilizio.
L’architettura del BIM, quindi, verte su un processo finalizzato a raccogliere (dati grafici, documenti, ecc) ed organizzare tutte le informazioni inerenti l’opera da realizzare.

L’utilità? Oltre al monitoraggio sia in fase di costruzione che post, è possibile ridurre gli errori ed aumentare l’efficienza dei lavori (e dei tempi di consegna) grazie alla collaborazione costante tra progettisti, imprese, fornitori, subappaltatori, personale sui cantieri, ecc.

BIM: il master Unicusano

Il Building Information Modeling si inserisce nel contesto Italiano ed Europeo del DM 560/2017 che ha stabilito modalità e tempi di progressiva introduzione per l’obbligatorietà dei metodi e degli strumenti elettronici specifici nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione delle opere e relative verifiche

L’obbligo dell’utilizzo di metodi e strumenti elettronici di modellazione decorre:
• dal 1° gennaio 2019 per le opere di importo da 100 milioni di euro;
• dal 2020 per i lavori complessi oltre i 50 milioni di euro;
• dal 2021 per i lavori complessi oltre i 15 milioni di euro;
• dal 2022 per le opere oltre i 5,2 milioni di euro;
• dal 2023 per le opere oltre 1 milione di euro;
• dal 2025 per tutte le nuove opere.

L’informazione è la parte fondamentale di questo modello, la chiave che permette di ampliarne le potenzialità. Architetti, progettisti, ingegneri hanno a possibilità di utilizzare questa metodologia innovativa nel settore delle costruzioni. Il BIM è entrato in vigore recentemente in Italia, ma si sta diffondendo ampiamente soprattutto nel settore pubblico. Il BIM necessita di una formazione specifica e adeguata.

A passo con i tempi, l’Università Niccolò Cusano ha attivato il master di II livello in BIM e digitalizzazione nell’industria AEC. Il Master risponde alle esigenze sopra indicate e si pone l’ambizioso obiettivo di formare professionisti in grado di lavorare con la metodologia BIM. Il corpo docenti è caratterizzato da professionisti del settore con esperienze professionali estere in questo campo; questo permette di garantire un respiro internazionale alla formazione offerta.

Il master in BIM consente di acquisire competenze su aspetti pratici della metodologia, modellazione informativa, gestione di commesse BIM con richiami al Project Management Agile, contesto normativo BIM e sull’adozione di tecnologie moderne applicabili all’industria AEC grazie ad un approccio non solo teorico ma anche pratico.

Il master in BIM è consigliato a laureati in discipline di Ingegneria e Architettura. Richiesta la laurea specialistica o laurea conseguita secondo gli ordinamenti didattici precedenti il decreto ministeriale 3 novembre 1999 n. 509.

Scopri il programma del master qui oppure compila il form qui con i tuoi dati per ricevere maggiori informazioni da un consulente d’orientamento didattico.

***Articolo a cura di Michela Crisci***