Zuorro, il vincitore mai assunto: “Anche il Tar mi dà ragione, Sapienza si oppone e fa ricorso”. Il malcostume degli atenei italiani che, anche se colpevoli, si rifiutano di dare attuazione alle sentenze.
La storia di Antonio Zuorro è il racconto tortuoso e tormentato di un ricercatore a tempo determinato (di tipo “a”) nel settore concorsuale 09/D2, che partecipa ad un concorso per il posto di ricercatore (di tipo “b”), bandito dal Dipartimento Ingegneria Chimica Materiali Ambiente dell’Università La Sapienza di Roma. Zuorro quel concorso lo vince regolarmente nel giugno 2017. Gli atti e i verbali del concorso vengono approvati dal Rettore, con le rispettive chiamate all’unanimità del Consiglio di Dipartimento e di Facoltà.
Poco prima della ormai certa presa di servizio, Zuorro organizza un partenariato per la presentazione di un progetto di ricerca europeo in “Horizon 2020”, per una cifra di 7,2 milioni di euro. Progetto che vince in qualità di coordinatore. La cosa incredibile è che ad oggi, nonostante siano trascorsi più di due anni, Zuorro non ha ancora preso servizio nell’ateneo romano, nonostante sia il vincitore regolare di quel concorso, mentre il progetto da lui vinto e poi finanziato all’ateneo romano, è stato affidato ad un altro docente, estraneo agli argomenti dello stesso settore, ma appartenente ad un altro Dipartimento, ovvero Chimica e Tecnologia del Farmaco.
Nel frattempo anche il Tar del Lazio si pronuncia in favore del dott. Zuorro che deve prendere atto di un’ulteriore manovra di ostruzionismo nei suoi confronti: “Malgrado la sentenza del 17.07.2019 non dia adito a dubbi o interpretazioni, invece di essere chiamato prontamente in servizio, vedo ora che l’atteggiamento persecutorio dell’Ateneo continua, avendo Sapienza presentato appello al Consiglio di Stato con motivazioni, ancora una volta, del tutto pretestuose”.
In tale appello, presentato anche a nome del MIUR (quando lo stesso dovrebbe costituirsi parte civile), è stata richiesta anche la sospensione dell’esecuzione della sentenza del TAR con istanza di misure cautelari monocratiche. Il Consiglio di Stato ha immediatamente respinto la domanda cautelare monocratica di Sapienza, fissando la camera di consiglio per il giorno 10 ottobre 2019.