Enrico Zanetti, ex viceministro delle finanze del governo Renzi,è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Carcere per evasori? Sono dichiarazioni per prendere qualche applauso, ma chi le fa non ha la minima consapevolezza delle leggi già esistenti. Tassa su merendine? Proposte che partono in modo sbagliato. La gente vuole sentire solo la parte dell’incentivo e non quello della tassazione. Opportuno evitare aumento Iva, ma solo se non si aumentano altre imposte”

Sulla proposta del carcere per i grandi evasori

 “Resto un po’ perplesso –ha affermato Zanetti. Chi dice questo non tiene conto del fatto che dal 2000 c’è un decreto legislativo che prevede per le evasioni sopra i 150mila euro, quando vengono attraverso frodi fiscali, pene da un anno e mezzo a 6 anni di reclusione. Quando eravamo al governo abbiamo introdotto anche il reato di autoriciclaggio. Abbiamo già un quadro penale più che ragionevoli. Sono dichiarazioni per prendere qualche applauso, ma chi le fa non ha la minima consapevolezza delle leggi già esistenti”.

Riguardo la proposta di tassazione sulle merendine

 “Sono proposte che partono in modo sbagliato. Ci si può divertire a mettere 100mila balzelli, peraltro di valori abbastanza marginali, in un contesto di bilancio in cui si stanno cercando 23 miliardi per evitare l’aumento dell’Iva. Ad aumentare le tasse non ci vuole moltissimo, però significa gravare un settore. Io non amo le tasse e quando sono stato al governo abbiamo lavorato in senso opposto, però non sono neanche per il terrore di aumentare le tasse, se c’è un ragionamento politico serio. Chi parla di incentivare la moneta elettronica mettendo una tassa sui prelevamenti in contenti fa un ragionamento politico. Purtroppo però la gente vuole sentire solo la parte dell’incentivo e non quello della tassazione”.

Sull’aumento dell’Iva

 “E’ senza dubbio opportuno fare in modo che ci sia un aumento dell’iva, sono 23,2 miliardi che vengono sottratti alla disponibilità dei privati e quindi anche di spesa e di consumi. Però se per evitare l’aumento dell’iva ci si trovasse costretti ad aumentare altre imposte, bisogna chiedersi se queste altre imposte graverebbero ancora di più sulla collettività”.