Maura Gancitano, cofondatrice di Odiare Ti Costa ai microfoni di Radio Cusano per parlare del progetto e della chiusura dei profili Facebook e Instagram di Casapound e Forza Nuova.
Odiare Ti Costa
“E’ un’iniziativa che è nata sui social a fine luglio, l’abbiamo lanciata ma non pensavamo avesse avuto questo eco mediatico. L’intento è quello di far capire che in rete, così come nella vita “reale” è importante saper utilizzare bene le parole e che quello che diciamo in rete ha un effetto identico a quello che diciamo a voce a qualcuno: è possibile tutelarsi dagli attacchi in rete così come è possibile subirne le conseguenze se si scrivono e si condividono messaggi negativi e di odio: da luglio sono arrivate 24.000 segnalazione in due settimane dalla creazione del progetto, è arrivato di tutto, anche persone che raccontavano di storie accadute anche molto gravi a volte. Siamo molto contenti nonostante le critiche ricevute ma è un’iniziativa mirata anche all’educazione digitale, a cambiare la percezione multimediale nelle persone che molto spesso non comprendono che sui social ci dobbiamo comportare allo stesso identico modo con cui ci comportiamo nella vita di tutti i giorni perché un attacco tramite social può avere delle ripercussioni gravissime soprattutto nei soggetti con poca stima di se stessi!”
Sui profili social di Casapound e Forza Nuova
“Quando un’organizzazione così complessa come Facebook e Istagram fa una scelta del genere non è una scelta così veloce come in molti hanno creduto: tante persone infatti hanno attribuito l’oscuramento dei profili delle due fazioni di estrema destra alla manifestazione di Roma di qualche giorno fa perché è capitato a ridosso di questa. Questa scelta comporta mesi e in qualche caso anche anni di tavoli internazionale e deve essere un’analisi molto lunga a seguito della quale Facebook ha deciso di chiudere questi profili poiché toccavano argomenti che incitano l’odio e la violenza; ricordiamoci che Facebook ha dovuto pagare in tutti i sensi, delle responsabilità che non si è preso nel corso degli anni, di aver lasciato campo libero all’odio senza fare niente: adesso ha deciso di prendersi delle responsabilità per questo, di non ignorare più quello che accade sui social, anche in campo di odio e di attenersi al codice di condotta che in tanti Paesi è stato già applicato e che noi insisteremo affinché sia applicato anche qui in Italia.”