2050: come cambieremo? I Millennial avranno circa sessant’anni, la Generazione Z si troverà in piena età adulta, probabilmente nessuno avrà raggiunto l’età pensionabile. Per necessità, non per diletto, si dovrà rimanere per lungo tempo nel mercato del lavoro, addirittura si parla di “innalzamento dell’età pensionabile ad 85 anni. Sono le conseguenze degli squilibri demografici che attraversiamo: Italia, Giappone e Spagna sono i paesi più a rischio – ha spiegato Alessandra Minello, demografa, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus – la direzione è quella di allungare la permanenza nel mondo del lavoro, se ne sta parlando in Giappone.”

Seconda ipotesi risolutiva

2050: se aumenterà la quantità di pensionati e si ridurrà quella delle persone che lavoreranno, quali strategie possono essere d’aiuto nel risolvere il problema? La seconda ipotesi, oltre a quella di innalzare l’età pensionabile, è di “investire sull’immigrazione. Ci sono tante policy da prendere in considerazione per mettere gli italiani nella condizione di avere più figli – ha aggiunto Minello – è aumentata la speranza di vita, siamo al primo posto nell’UE. Tutto è avvenuto grazie ai benefici che traiamo dalla medicina, in passato si viveva meno.”

Il calo della fecondità

Chi investe sugli anziani, vince tutto! L’economia è destinata a muoversi in quella direzione, come i consumi, saranno loro i consumatori del futuro. “Il problema è sia economico che sociale. Le persone disposte ad accudire gli anziani sono sempre meno. Soltanto la politica può occuparsi dell’inverno demografico, che stiamo attraversando – si è congedata la demografa – non si allungata soltanto la vita degli anziani, ma anche la vita attiva. Sono cambiati i bisogni: c’è bisogno di cure, intrattenimento, attività per il tempo libero. “

Siamo chiamati a guardare avanti e scoprire come cambieremo: per il gusto di anticipare i tempi, per curiosità o per provare ad indirizzare i mutamenti a cui ci sarà impossibile sfuggire.

 

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