Test d’ingresso al via, UdS: “E’ emergenza sanitaria, selezione inconcepibile”. Giulia Biazzo (UdS): “Incredibile che uno studente in uscita dalle superiori non possa scegliere liberamente cosa fare dopo”.
Studenti sul piede di guerra nel primo giorno di test: “Dichiariamo l’Emergenza Sanitaria! Studenti senza futuro, futuro senza medici. Contestiamo lo svolgimento dei test di ingresso di medicina con presidi e flash mob davanti ai principali Atenei italiani”.
“Al test di oggi, ci sono circa 68.694 iscritti, per 11.568 posti disponibili. E’ inaccettabile – afferma Camilla Guarino di Link Coordinamento Universitario -che venga fatta questa selezione per diventare medico, quando il nostro Servizio Sanitario Nazionale è in emergenza. I casi degli ultimi mesi sono emblematici: in varie regioni d’Italia sono stati chiamati in servizio medici in pensione, medici militari oppure anche medici neolaureati senza un’adeguata formazione. Siamo contro ogni barriera di accesso dal test di oggi al test di specializzazione che limita ulteriormente il numero di medici, dichiariamo l’emergenza sanitaria e chiediamo che, per rispondere ai bisogni di salute del Paese, venga raddoppiato il numero di borse di specializzazione e ripensato il sistema di accesso alla facoltà di medicina e chirurgia”.
“É inaccettabile che uno studente in uscita dalle scuole superiori non possa scegliere liberamente il suo percorso di studi” – dichiara Giulia Biazzo, Coordinatrice nazionale dell’Unione degli studenti –
“I test non valutano realmente la preparazione, ma vogliono selezionare e ridurre in numero i futuri studenti universitari. Il governo deve finanziare realmente l’istruzione pubblica per garantire a tutte e tutti di accedere ai gradi più alti degli studi. È da denunciare, inoltre, la speculazione che i privati fanno sulla preparazione ai test d’ingresso, generando il meccanismo per cui solo chi se lo potrà permettere avrà più possibilità di accedere”
“Non possiamo trascurare le mancanze di medici e specialisti che già oggi si palesano nel nostro Sistema Sanitario, e che in futuro si aggraveranno notevolmente se non ci sarà un ripensamento delle modalità di accesso al corso di Laurea di Medicina e Chirurgia e del concorso di specialità raddoppiando il numero delle borse e attraverso una programmazione di lungo periodo sui bisogni di salute del nostro Paese” dichiara Giacomo Cossu, coordinatore della Rete della Conoscenza.