Scuola, Codacons denuncia: “Solita partenza in ritardo che danneggia le famiglie”. Allertati parenti, amici, baby sitter e centri estivi che avranno il compito di accudire i bambini fino alla metà del mese.
Una ripresa tardiva, le cui conseguenze negative sono ben note a tutti e, malgrado tutto, confermata e riproposta ogni anno: “Anche quest’anno le scuole italiane riapriranno le porte a metà settembre, una data che mette in grande difficoltà i genitori, specie quelli che lavorano e che dovranno attivarsi per affidare i figli a parenti, baby sitter e centri estivi”.
Lo afferma il Codacons, che chiede al ministero dell’Istruzione di attivarsi per venire incontro alle esigenze delle famiglie. “L’anno scolastico 2019/2020 inizierà nella maggior parte delle regioni tra l’11 e il 16 settembre- spiega nella nota l’associazione- già negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo slittamento della data di riapertura degli istituti scolastici che crea non solo disagi alle famiglie, ma anche danni sul fronte economico. Chi infatti ha figli minorenni e, dovendo andare a lavoro, non può affidarli a nonni o parenti, è costretto a ricorrere a baby sitter o centri estivi, con relative spese che pesano sui bilanci familiari, già provati dall’acquisto dei libri e del corredo scolastico e che possono raggiungere, solo considerando le prime due settimane di settembre, quota 300 euro a famiglia”.
Per tale motivo il Codacons chiede al ministero dell’Istruzione “di studiare soluzioni alternative, almeno per le scuole elementari e medie, organizzando presso le scuole di tutta Italia servizi sostitutivi per gli studenti più piccoli, anche attraverso gli stessi docenti i quali possono seguire i bambini anche senza tenere regolari lezioni negli istituti. Non solo. L’associazione è anche pronta a lanciare una class action in favore delle famiglie costrette a sostenere costi a causa della riapertura tardiva delle scuole, e invita tutti gli interessati ad inviare una mail all’indirizzo [email protected]”