Genitori divertiti dagli stupidi dispiaceri dei bambini, quanti ne avete visti in giro? Piangere perché la mamma non ha voglia di comprare un giocattolo è più che lecito ad una certa età. Sarà forse capitato a tutti di sentire un adulto ridere mentre un bambino accanto si dispera, con l’aggravante che i genitori contemporanei scattano foto, producono video, e pochi secondi dopo postano in internet.

Ironia non condivisa

“Quando l’ironia non è condivisa subentra una forma d’abuso tra gli esseri umani, dove si deve sempre tener conto della distanza e della possibilità che c’è di intendersi. E’ ingiusto ridere sui social di un bambino disperato, soltanto perché il genitore non gli compra il giocattolo! Il genitore deve rispettare la percezione soggettiva di un’altra persona – ha spiegato Adriano Formoso – la creatura acquisisce, in questo modo, un messaggio chiaro: al mondo comanda chi è più forte, chi è più violento, chi fa più paura.”

Perché i genitori ridicolizzano i figli in internet?

Genitori: avete rimosso i capricci che facevate da bambini? Sul motivo che spinge gli adulti a comportarsi in questo modo il dottor Formoso ha spiegato che “non c’è una chiara percezione del diritto altrui. Appropriarsi di un’altra persona vuol dire permettersi un uso smodato di chi abbiamo accanto. Chi prova piacere dalla sofferenza altrui producendo risate negli altri soddisfa il proprio sadismo: un processo egoistico sulla pelle degli altri, e quindi sui figli.”

La buona fede

Ci sono anche persone che assumono comportamenti simili senza cattiveria alcuna. “Un genitore lo fa spesso in buona fede, ma anche in questo modo trae profitto da un qualcosa che non giova all’altro – si è congedato così l’autore di Nascere a Tempo di Rock – la buona fede deve prescindere dall’ignoranza sospinta dall’egoismo, e dal desiderio di voler trarre profitto da ciò che ci accade.”

 

 

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