Olio: si prevede un incremento dell’80% della produzione in Italia, da Nord a Sud, per la gioia dei produttori e dei consumatori.  Ne abbiamo parlato con Nicola di Noia, di Coldiretti. “Siamo capaci di produrre olio non solo in Sicilia, Campania, Puglia, Lazio, dove il clima favorisce una certa produzione, ma anche in Veneto e in altre regioni italiane, dove credevamo non fosse possibile. Esperienza, innovazione, clima sono i fattori che incidono nella produzione di una certa qualità e quantità di olio e diversificano le varie tipologie di olio ottenute.”

I tempi

Olio: come gestirsi coi tempi rispetto alla raccolta? E’ giusto anticiparli? “Non si può generalizzare un periodo ideale per tutti e tutta Italia. Se le condizioni sono buone, si può immaginare di anticipare la raccolta, che è sempre positiva rispetto alle caratteristiche che l’olio avrà – ha sottolineato Nicola Di Noia – le olive raccolte in anticipo danno oli più amari e piccanti, come tutti i frutti acerbi ricordano l’erba, la vegetalità. Attenti ad aspettare troppo, come succedeva vent’anni fa: un’eccessiva attesa darà una maggiore quantità di olio e una peggiore qualità.”

La xylella

In Salento, il problema della xylella non è d’aiuto. “Siamo un Paese strano, gli agricoltori hanno la capacità di recuperare rispetto a problematiche naturali come la xylella, ma nonostante tutto c’è qualcuno che continua a dire che non è un vero problema – ha spiegato Di Noia – ci sono alberi che non è possibile tagliare e ricostituire.  Vorremmo che fossero gli scienziati a parlare.”

Olio: i benefici dell’extravergine di oliva sono indiscussi, è il più rappresentativo dei cibi della dieta mediterranea, per questo sarebbe bene proteggere e curare i nostri alberi. “Esiste un’olivicoltura di frontiera in Salento che vuole tirare su la testa – si è congedato così Nicola Di Noia – un vero olio extravergine di oliva non può costare meno di otto, nove euro, potrebbe non essere di qualità.”

 

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