Pizzarotti, primo cittadino di Parma: “Il Movimento 5 Stelle non esiste più: ha smarrito la coerenza…”
Il Sindaco della città ducale ha espresso palesi perplessità sul rapporto del partito di cui ha fatto parte, nel rapporto con la Lega e con il P.D.
Il Sindaco di Parma, Pizzarotti, eletto nel suo ruolo con il Movimento 5 Stelle e poi uscito dal gruppo politico di Casaleggio e Grillo, è intervenuto su Radio Cusano Campus, per esprimere le proprie perplessità sulla crisi di governo e lo sbocco che può derivarne.
Quali tratti politici coglie, nella crisi di governo? E nell’approccio della trattativa con il Partito Democratico?
“Dico da tanto tempo che il Movimento 5 Stelle, in quanto tale, non esiste più. C’è il partito di Di Maio che dà un peso diverso all’essere nella stanza dei bottoni. La coerenza e quello che si è detto il giorno prima, vanno in secondo piano, e la coerenza non è un punto di forza di questo…“nuovo partito”. Oggi sull’onda dell’impedire a Salvini di andare ad elezioni e di nominare con delle maggioranze schiaccianti utili a nominare il prossimo Presidente della Repubblica o aziende importanti di livello nazionale, allora va bene in quest’ottica. Peccato si parli solo di nomi, non di contenuti. I dieci punti letti dopo l’incontro con Mattarella non riusciresti a farli nemmeno con un governo monocolore, e sembravano banalità da affrontare nei prossimi 6 mesi. Come si può creare un governo duraturo tra persone che non si fidano tra di loro? Non vedrei l’utilità, dovesse durare poco”.
Il primo cittadino di Parma spiega: “Si apre una fase politica complessa da leggere che non penso sia partita sotto i migliori auspici: saremmo curiosi di sapere quali sarebbero gli accordi. Nessuno ci parla dei temi vedi la TAV”.
E’ arrivata la nota dei 5 Stelle che diceva: “Il PD si sta concentrando solo sui nomi ma noi, senza Conte, da collocare in un ruolo non andiamo avanti”. Quale posizione avrebbe assunto?
“Il Movimento 5 Stelle ha dimostrato di non avere una capacità di relazione e avere un atteggiamento politico, che sarebbero state da esprimere; ma relazionarsi e prendere dei provvedimenti è ben altra cosa. Sono uno di quelli che fin da Bersani che il Movimento 5 Stelle avrebbe avuto già all’epoca tutto da guadagnare, nel rapporto con il PD, fosse stato l’ago della bilancia; per delle riforme che il PD non avrebbe avuto il coraggio di fare. Se si va al Governo è necessario dialogare per forza, in politica. Quello che ritengo assurdo è l’altalenarsi delle posizioni solo per rimanere al governo. Io con la Lega non andrei mai da nessuna parte, nemmeno a cena. Come fai a passare da uno all’altro con nonchalance? Solo se ti interessano le poltrone e non ti interessano i contenuti”.
Si disquisisce sul posizionamento del Movimento 5 Stelle. In realtà ha una caratteristica genetica, che lo porterebbe più vicino alla Lega o al PD?
“No, quando in Emilia Romagna e Lombardia e in Toscana è stata l’ondata dal 2009 in poi. C’era una prevalenza di centrosinistra, che sono quelli che sono stati epurati o gente che ha abbandonato: nella seconda ondata, dal 2013, con il gran risultato nazionale ha avuto una gran prevalenza il Centrosud. Basta guardare il Direttorio o il Governo, sono tutti dal Sud, provenienti dai 5 Stelle. Oggi il peso del governo vengono da lì, ecco perché hanno altalenato: e vengono da storie del centrosinistra, vedi Fico, che hanno poi fatto imboccare quelli del centrodestra mettendo dentro anche Di Battista”.
Pizzarotti spiega il dettaglio della sua opinione: “Non c’è una linea di partito. E’ anche carino notare come a tutti gli incontri ci vada la Taverna e non ci va la Ruocco, per esempio. Come sono scelte, queste persone? Anche qui ci sono fedeli e fedelissimi. Ma non ci sono termini programmatici o valoriali: questo è il vero punto, da verificare”.
Anche un eventuale accordo verrà messo, prima o poi, al vaglio degli iscritti alla piattaforma Rousseau.
“Non è detto. Perché ogni volta che si pone una domanda, è successo per il caso politico, per il direttorio, dipende come viene fatta. Dipende da cosa dicono i big. Un video di Grillo che dice “Dobbiamo farlo per il bene dell’Italia, solo così taglieremo i parlamentari, eccetera”, dice una sfilza di ovvietà, che però piacciono a quelli che vanno a votare, seppure sono sempre meno. Però il voto passa anche se non sapremo mai se queste votazioni siano fedeli o meno. Sono anni che si chiede un ente certificatore terzo sennò ci fidiamo sulla parola ma in questi anni fidarsi sulla parola non ha dato sempre gli esiti sperati”.
Pizzarotti tasta il polso al cambio di vettore del 5 Stelle-pensiero: “E’ vero che c’è una base anti-PD ma è anche vero che l’hanno fatta spostare: per senso di responsabilità, contro qualcuno, trovando una scusa qualsiasi. Ma perché si può spostare? Perché manca una base valoriale. Se non ce l’hai crei naturalmente una barriera e un argine oltre il quale non puoi andare sennò ci sono Lega e Rifondazione Comunista”.
Questa fase politica così complessa così articolata, cosa delineerà?
“Mi piacerebbe saperlo”, dice con il sorriso Pizzarotti. “Sono combattuto: mentre la Lega è evidente che abbia utilizzato la propria capacità di governo, perché è ha gestito comuni e regioni, ha una capacità che ha permesso di sottrarre voti e consenso al Movimento Cinque Stelle. Non è detto che non capiti anche nel PD perché vorrebbero recuperare punti nei confronti della Lega. Se dura poco, quest’accoppiata, può capitare. Nella Lega parla uno e decide uno, nel PD sono 10 correnti ci mette una settimana a decidere, e il mondo è andato avanti. E’ molto difficile, capire quale sarà lo scenario in termini percentuali, il peso nazionale, alla fine di un eventuale governo PD-5 Stelle”.
Cosa dicono, i cittadini a Parma? “Parliamo d’altro. Oggi presentiamo il Settembre Gastronomico Parmigiano e ci sarà una cena con 1000 persone, con bravi chef che creano un piatto dedicato al nostro territorio. Ci candidiamo come Green European Capital, un altro premio per i cittadini che guardano all’ambiente per il 2022. C’è anche un mondo che va avanti al di là del dibattito da bar”.