L’affondo di Tosi e i motivi che hanno maturato l’attuale situazione e il possibile percorso “giallorosso”

“Il prossimo governo che nasce sarà un…Governo Salvini, non perché ci sia lui Premier ma perché….”

Il due volte Sindaco di Verona spiega il percorso politico dell’altro ieri e di ieri dell’ex “compagno” che era un tempo al Leoncavallo. E poi…

 

Flavio Tosi, già apprezzato sindaco di Verona per un decennio, è intervenuto in diretta, ai microfoni di Gianluca Fabi, su Radio Cusano Campus. Ne sono usciti interessanti ragionamenti sulla situazione politica. Della Destra ma anche degli altri due blocchi. Motivando la situazione che è scaturita in queste settimane, e negli ultimi mesi.

L’intervista – Abbiamo letto una sua dichiarazione molto dura nei confronti di Salvini: Conte ha spiegato il senso delle istituzioni democratiche a Salvini. In tutta questa crisi scatenata dallo stesso Salvini e dalla Lega c’è, dal suo punto di vista, un non tener conto, un ignorare da parte del diretto interessato, come evidenziato da Conte. Perché condivide questo approccio?

“Perché sono stato Sindaco 10 anni, sono in consiglio comunale da 25 a Verona, sono stato assessore regionale e quindi ho un grande rispetto per le istituzioni. Quando viene eletto nel ruolo devi rispettare l’istituzione, e non puoi usarla”.

L’affondo di Tosi è diretto pur con una certa obiettività di giudizio: “Salvini è un maestro in questo: gli va dato atto di aver portato la Lega dal 4 al 36%. Su questo niente da dire: se questo lo fai, però, utilizzando le istituzioni a suo comodo, questo a me non sta bene. Perché se guardiamo Maroni Ministro degli Interni e Salvini Ministro degli Interni lo stile nell’essere ministro è anche un qualcosa che è sostanza. E Salvini ha usato il ministero in maniera cinica e totalmente piegata alla sua campagna elettorale permanenteConte gli ha spiegato che le istituzioni non si usano”.

Il merito passa all’attualità politica degli ultimi 14 mesi: “E’ riuscito nel miracolo al contrario: riuscire a far nascere un governo giallorosso che è nei fatti e sarà così per forza, dopo che i grillini gli avevano votato qualsiasi cosa. Tutto assolutamente irragionevole, irrispettoso perché i grillini hanno subito tutto, hanno subito la TAV in aula, gli hanno votato il Decreto Sicurezza 1, il Decreto Sicurezza Bis e tu li mandi a casa e li tradisci, perché è lui che ha tradito l’alleanza. E tradisci Conte dopo che i grillini ti hanno fatto passare qualsiasi cosa dopo che il vero premier, il vero capo era Salvini. E’ una cosa irragionevole e irrispettosa”.

Lei conosce Tosi sin da piccolo…

“Ah sì, l’ho conosciuto benissimo, purtroppo!”

Questi tratti, anche privati, si individuavano anche nel giovane Salvini o è cambiato?

Tosi non ha peli sulla lingua, una volta di più: “E’ sempre stato molto spregiudicato, lo è sempre stato sia in Lega per il suo modo di porsi sia per il suo percorso politico, perché era comunista padano, era di sinistra, frequentava il Leoncavallo, il Centro Sociale Leoncavallo, che vuol dire non essere di sinistra, di più!, e adesso si atteggia a uomo di destra…”.

Tosi spiega approfondendo episodi storici: “Era, se uno si va a guardare Salvini su internet, dove si trova tutto, grazie a Dio!, rispetto all’Italia, alla nazionale italiana (di Calcio, n.d.r.), era un anti-italiano ferocissimo, un anti-meridionalista ferocissimo fino a non 20 anni fa ma fino a 4 anni fa; e adesso è un sostenitore dell’Italia, della nazionale di Calcio. E’ sempre stato molto spregiudicato in base a quella che era la convenienza del momento”.

Cosa c’è, ora, di diverso?

“La cosa per cui è cambiato è l’arroganza. Sono stato in Lega nel 1990, sono uno dei più vecchi, per quanto abbia 50 anni – dice sorridendo – sono uno dei più vecchi leghisti che ci siano in giro; con Bossi è stata una convivenza non facile, con scintille e fulmini; Salvini è diventato segretario anche grazie a me, perché Maroni mi chiese di sostenerlo, lo votai. E lui, dopo pochi mesi, mi ha espulso dalla Lega, quindi per dire i tratti dell’uomo. La cosa in cui è cambiato, purtroppo in peggio, dicevo, è l’arroganza. Ha fatto un peccato d’arroganza clamoroso perché era lui convinto di decidere lui di andare a votare, cosa che spetta al Parlamento”.

Cambiano anche la Lega e la sua storia?

“In Lega non succederà nulla, lo dico con certezza”.

Ma si parla di dissapori, non tutti condividono questa linea: ma lei ci crede poco…

Dopo aver fatto fuori me, Maroni, Bossi, di fatto tutti quelli che potevano essere antagonisti e rivali interni, gli sono rimasti Zaia e Giorgetti, come figure di spicco che possano dire qualcosa di sensato. Perché gli altri li ha praticamente normalizzati. Zaia? Ci sono le elezioni regionali in Veneto in arrivo e quindi non si metterà a fare colpi di testa e deve provare a rivincere quindi non farà colpi di testo. Giorgetti, lo dice lui stesso, è uomo di partito nel senso leninista del termine: ha detto quello che pensa e una riga di più non fa, fine. In Parlamento di quelli eletti è solo perché Salvini da una parte, Renzi da una parte, Grillo e Casaleggio dall’altra ancora, sono lì perché indicati dai partiti e non votato dai cittadini, quindi non volerà mosca. Non succederà nulla, in Lega”.

La Lega è cambiata però, Tosi…

“La Lega non è più la Lega”, taglia corto, l’esponente veneto.

Cosa avrebbe fatto, la vecchia Lega?

“Intanto avrebbe fatto un’azione di governo totalmente diversa perché il Reddito di Cittadinanza non lo avrebbe mai, mai, mai votato, ma neanche pensato: perché è un provvedimento assistenzialista per eccellenza: dà i soldi per non lavorare. La Lega storica, un cosa così, era aberrante a pensarla perché è sempre stata contro l’assistenzialismo: di sicuro se Bossi avesse fatto un patto, necessitato, perché con questa pessima legge elettorale orrenda, non vince nessuno. Fosse passata la riforma Renzi l’ho sostenuta, e la risosterrei, oggi non saremmo prima con un governo gialloverde e adesso con un governo giallorosso. Ci sarebbe uno che vince le elezioni e governa da solo. Ma c’è questa legge elettorale qua. Bossi sarebbe stato molto più intelligente politicamente e rispettoso e sarebbe ancora al governo in questo caso con i grillini. Perché non puoi comportarti così all’interno delle istituzioni”.

L’affondo di Tosi fornisce motivazioni dettagliate: “Non è il fatto di aprire la crisi ad agosto, è il modo con cui lo fai. Non c’era il motivo, non c’erano i tempi: va bene che non volevi fare la Finanziaria a ottobre perché devi scongiurare l’aumento dell’IVA e prometti 50 miliardi quando ne devi spendere 30 milioni di € e trovarne 30. E gli si è ritorto tutto contro perché si è comportato in maniera scorretta”.

C’è però una cosa molto importante, che dà ragione a Salvini: il consenso. In questo momento la Lega ha un consenso mai avuto prima, nella storia della Repubblica.

“Questo lo dicevo all’inizio. Dal punto di vista della macchina del consenso è bravo, gli va riconosciuto. Ha grattato la pancia alla gente, e sul solo tema della sicurezza e dell’immigrazione, perché il problema dell’economia non è stato risolto nulla, anzi siamo andati in peggio, ma su un solo tema è riuscito a prendere consensi, per una serie di motivi. Uno: perché nel centrodestra non c’è una alternativa credibile a Salvini, che viene votato anche da chi è convinto, per carità. Ma c’è chi dice non voglio più votare Berlusconi perché non crede più in Forza Italia né vuol votare la Meloni, quindi vota Salvini per necessità altrimenti gli tocca votare a sinistra o votare i grillini”.

L’analisi si sposta sull’altro fronte, quello del Centrosinistra: “Questo è un primo aspetto, poi tocca vedere, nel tempo. Perché anche Matteo Renzi nel 2014 prese il 42% ma il PD, nel giro di due anni, ha perso e dilapidato tutto arrivando a meno della metà di quei voti. Oggi il consenso è molto, molto variabile. E la gente capirà che il prossimo governo sarà un Governo Salvini, non perché ci sarà Salvini premier ma perché il governo giallorosso sarà figlio suo: li manda lui, al Governo”.

Questo cambierà opinione, nella gente, nei suoi confronti?

“I grillini devono necessariamente cambiare la legge elettorale e quindi non possono andare a votare perché sono stati eletti quasi tutti nei collegi uninominali, e oggi li perderebbero tutti. Un governo lo devi fare per mettere in piedi la Finanziaria per evitare l’aumento dell’IVA. Uno se andasse a fare un governo per 6 mesi sarebbe uno sciocco perché vorrebbe dire dare a Salvini il 40%. A quel punto il governo lo fanno perché Salvini ha portato alle condizioni per farlo, lo faranno di legislatura. E da qua a 3 anni ne passa, di acqua, sotto i ponti”.

Perché secondo lei Salvini ha avuto un colloquio con Berlusconi, che lo ha rimandato indietro? I due si sono parlati. Perché si percepisce una certa ritrosia da parte di Salvini, nel ripetere un governo di centrodestra? Lo stesso Berlusconi non è convinto…

“Perché Salvini ha un suo disegno, per carità legittimo, che è quello di andare a fare il Premier e governare e comandare lui. In questo disegno l’alleanza con Berlusconi non ci sta perché non accetterebbe Salvini premier. E tant’è che ha fatto qualsiasi cosa, per depotenziare Berlusconi. Ha fatto l’alleanza con i grillini con l’unico scopo, riuscendoci. Quello di distruggere il centrodestra, tanto è che lo ha spianato, e dopo ha fatto l’ultimo disegno, non andato a buon fine, con Toti. Perché Toti non per caso fa quell’azione concordandola con Salvini, che non voleva allearsi con Berlusconi, per arrivare al fatidico 40%. Fa l’accordo con Toti per far fuori Berlusconi. E’ normale che Berlusconi reagisca”.