Boccia: “Ci parlano di un paese ideale ma non dicono dove trovano i soldi”
Il senatore dei Dem affonda anche su Borghi e la questione dell’improponibile uscita dall’Euro
Francesco Boccia del Partito Democratico è intervenuto a Radio Cusano Campus Estate, per parlare di Economia: membro della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, ha espresso pareri netti e sommari circa le dichiarazioni degli esponenti del governo che ha appena rimesso il mandato nelle mani del Presidente della Repubblica.
Non ha mai fatto mistero che fosse naturale, per il P.D., cercare una apertura con il Movimento 5 Stelle: “Ho sempre ritenuto normale un confronto con un movimento politico che avesse quel tipo di pulsioni sociali: ho sempre auspicato un’alleanza sociale e alternativa alle Destre che predicano fili spinati, spesso rabbia, odio, manganelli, e in Italia c’è anche l’innovazione dell’utilizzo improprio dei simboli religiosi. E’ una destra che si chiude, dei protezionismi, soprattutto antieuropeista. Non penso ci sia spazio per una terza via, in questo contesto sociale, in questo mondo sempre più aperto, con un capitalismo veloce, più arrembante del passato, fatto anche dal mondo digitale, che ha cambiato anche le relazioni sociali. Per tutto questo serve questa alleanza sociale, serviva anni fa. Lo dico dal 2013, dal primo tentativo fallito, a causa delle decisioni sbagliate che assunse Grillo nei confronti di Bersani. Il 4 marzo 2018 mi sembrava naturale, provarci. Di Maio e Renzi hanno una grave responsabilità politica, che non si sono seduti al tavolo. Questa volta, in piena crisi, ho un po’ sorpreso i miei colleghi di partito, quelli che hanno fatto inversione a U, folgorati dal terrore delle urne: se è un governo di transizione no. Se anche lo mascherate da governo istituzionale, no: meglio il voto, è più igienico dal punto di vista politico, serve un governo di legislatura: significa un governo che condivide gli stessi valori e una stessa idea di società, e io mi auguro che questo porti anche ad alleanze su territori. Altrimenti finiamo per fare come il centrodestra, che è un “accrocchio”, che in Lombardia fa delle cose, a Roma delle altre, in Veneto altre ancora”.
Boccia aggiunge: “Immagino una grande alleanza nel paese, se ci sono queste condizioni io penso che cambierebbe anche la storia politica del paese, se invece prevarranno nelle prossime ore prevarranno le furbizie, le scorciatoie, i tentativi di dire…”.
A chi lo sta mandando questo messaggio?
“A tutto il mondo politico al quale apparteniamo: i nostri elettori sono giustamente divisi come lo sono quelli della Lega sull’opzione urne o rottura, e quelli del Movimento 5 Stelle. Per 14 mesi ci si tira addosso di tutto, e adesso andiamo a braccetto e facciamo un governo. Non è facile, nessuno è un robot: ci sono anche vicende umane, e questo vale per tutti, non solo per noi. In questo momento non può essere un governo artificiale, un governo n provetta, perché la provetta ha già dato un risultato drammatico e cioè il fallimento del cosiddetto governo del cambiamento. Quante volte abbiamo sentito? Risparmio agli ascoltatori di Radio Cusano, poi, le furbate, le bugie: quante volte Salvini ah detto che sarebbe durato cinque anni?”
Se dovessimo prendere tutte le dichiarazioni dei politici…
“Eh ma la gente se le ricorda, queste cose, eh?! Non vorrei trovarmi tra sei mesi, otto mesi, o un anno con qualche esponente del PD o 5 Stelle che faccia come Salvini. Ci vuole coraggio”
Però Zingaretti non sembrava orientato, visto il veto di 20 giorni fa. Adesso è stato dato questo mandato per fare questo accordo coi 5 Stelle poi è scattata questa crisi. Ancora oggi, su questi 5 punti, che sembrano generici, Ambiente, Welfare. Zingaretti non sembra proprio entusiasta.
Boccia spiega in profondità: “E’ stato tra i pochissimi del PD che non ha mai demonizzato il Movimento 5 Stelle, non si è mai schierato tra quelli del “Senza di me, o mai con me”, anzi ha sempre predicato l’intesa: quello che è successo qualche settimana fa era sotto gli occhi di tutti. Non c’è stato un NO all’alleanza col Movimento 5 Stelle; c’è stato in quel momento, tra l’altro su richiesta delle minoranze, un dibattito sulla proposta di apertura di Franceschini. Si è votata la relazione del segretario che aveva come punto centrale fare qualsiasi azione per fare saltare l’alleanza di governo. Tanto è che quella mozione è stata votata dalla maggioranza del partito, e le opposizioni si astennero, e finì 70 a 30. La domanda la dovrebbe porre a chi nel partito fa la minoranza, e aveva addirittura posto la conditio sine qua non per restare nel partito poi oggi sono i primi a… Penso che ci si possa permettere di essere cauti, riteniamo giusta l’opzione voto, nel caso di un governicchio per il bilancio: sfidiamo Salvini”.
In ottica consensi le proposte di Salvini sono molte ambiziose: ha parlato di una manovra economica di 50 miliardi. A livello di consenso elettorale, anche per il P.D., non sarebbe meglio mettere alla prova questo governo di centrodestra per vedere se riesce a mettere in pratica quanto dice?
“Io sono quelli che li sfiderebbe domani mattina. Sono stati così irresponsabili da fare la crisi con la sessione di bilancio alle porte. Il nodo è questo, non facciamo finta di non vedere ciò che è successo. Ci lasciano un paese con dei debiti firmati superiori a quelli che avevano trovati. Trovo vergognoso che la Lega non si assuma la responsabilità delle clausole di salvaguardia che per chi ci ascolta è l’IVA che aumenta. Nasce questo meccanismo vergognoso, di spendere oggi in cambio di cambiali firmate, che poi pagano quelli che arrivano dopo; cosa nata con Tremonti nella Legislatura 2001-2006 nel secondo Governo Berlusconi. Cosa che ho sempre combattuto prima da professore universitario poi da deputato. Queste clausole si evolvono e diventano dei clausoloni e Salvini fa il maxi-clausolone, che all’epoca si trasformò in tagli alle detrazioni fiscali. Poi la storia di questi anni è nota: avevamo finito di pagare, mancavano 12 miliardi. Fanno il Reddito di Cittadinanza e Quota 100 e torniamo ai 50 miliardi, 23 quest’anno e si continua con gli anni successivi. Garavaglia non mi venga a raccontare storie: l’aumento dell’IVA, che hanno programmato, e non con una clausola, perché scatta, e basta, deve essere disinnescato. Chi lo fa? Si dovrebbe fare una Legge di Bilancio ora. Se fai una crisi oggi e trascini il Paese al voto, è automatico, che non ce la si fa. Perché qui si voterebbe se si votasse oggi, cosa che auspico perché non vedo l’ora di confrontarmi con la Lega sulle questioni economiche, anche perché non ne hanno mai azzeccata una. Erano quelli che facevano le manifestazioni contro la fatturazione elettronica e oggi dicono che va bene. Questa flat-tax sta diventando una barzelletta: perché ti raccontano di un mondo felice che non c’è, ti dicono che vogliono abbassare le tasse ma non ti dicono come. Provi a chiedere a Garavaglia, che è persona seria, dove prendono le risorse; Garavaglia farà il giro di Peppe e gli ascoltatori non capiranno come. Chieda quanta spesa pubblica improduttiva hanno tagliato. Dove sono i tagli? Non hanno tagliato un euro di spesa improduttiva. Non hanno preso soldi dalle multinazionali del web, dai grandi né dai piccoli evasori. Ci raccontano di mondo ideale in cui tagliano 30-40-50 miliardi di tasse ma non si sa dove li prendono. Avevamo detto che avrebbero sbattuto i pugni sul tavolo, e sono tornati con la coda tra le gambe. Mi dica qual è questa politica economica straordinaria della Lega e del centrodestra in generale: io so che ogni volta che sono andati via dal Governo, è successo sempre con Berlusconi, sono partite procedure di infrazione. E ogni volta che siamo dovuti tornare noi, abbiamo dovuto rimettere i conti a posto. Penso che l’Italia sia uno dei pochi paesi al mondo in cui la Destra spende e la Sinistra è costretta a ripianare”.
Boccia, 50 miliardi di manovra finanziaria! “Ma ragazzi, ma non scherziamo: non ci sono! Per recuperarli bisogna far pagare le tasse a chi non le paga e abbassarle a chi non può: lotta all’evasione, taglio della spesa pubblica. I poveri non devono pagare, e soprattutto i poveri non devono pagare; chi non ce la a fine mese deve pagare molte meno tasse, che è il contrario della flat-tax, e chi vuole pagare paghi. Non è possibile che in questo Paese le tasse le paghino solo i dipendenti, i pensionati, quei commercianti e quei professionisti che credono ancora nella Repubblica Italiana. Non scherziamo: loro vanno in giro a chiunque che non si pagheranno tasse. Ma come li paghiamo gli ospedali, i servizi, la scuola o la sicurezza, con l’aria? Con i bit-coin? Facciamo bit-coin di Stato. Trovino una soluzione. Direi anche basta con storie che non restano in piedi. La gente ormai lo capisce e se n’è accorta. Sono prontissimo, per la sfida elettorale: penso siano stati degli irresponsabili. Avessero fatto la crisi a giugno, saremmo in campagna elettorale”.
In quel caso non avreste pensato a un’alleanza con i 5 Stelle, per fare un nuovo governo?
“Io sono per un’alleanza anche dopo il voto, lo dico oggi e pure domani. Ma è evidente il Movimento 5 Stelle viene da una Via Crucis con la Lega, un po’ ha cambiato pelle e ha perso consenso. Sono passati dal 33 al 19%. Non è facile farlo, questo governo. E’ nostro dovere non mandare il paese in esercizio provvisorio. Se si dovesse andare a votare a ottobre, il Parlamento verrebbe proclamato a fine novembre, e avremmo 25 giorni, per fare una manovra e farla approvare. Una cosa così rischia di far saltare per aria il paese. Si fa la manovra la prossima settimana si potrebbe ovviare…”.
In realtà hanno detto in 24 ore.
“Chi lo ha detto?”
Salvini ha detto: “La approviamo in 24 ore”.
“Sì, nel magico mondo dei Celtici e delle monete di legno. Come l’uscita dall’euro. Borghi ha ripreso a sparare sciocchezze, e ha detto che sarebbe un bene, l’uscita dall’euro. Con la barzelletta di Borghi prendiamola a ridere: dovremmo dirgli di dimettersi perché una cosa così non è accettabile”.