Cremaschi non le manda a dire, a Salvini e Conte
“Siamo a una crisi politica che in realtà è una crisi di sistema. Salvini? Sembra Gollum del Signore degli Anelli, che vuole difendere il suo…tesoro. E’ un piccolo uomo, come pure la rabbia di Conte”
Giorgio Cremaschi di Potere al Popolo ha espresso i propri pensieri su Radio Cusano Campus relativamente alla crisi di governo appena poche ore prima delle parole del premier Conte al Senato, che hanno confermato le dimissioni dall’incarico, e delle dichiarazioni dei singoli partiti.
“E’ una situazione come disse una volta il grande Flaiano, è grave ma non seria. Tutti dicono una cosa poi la smentiscono, fanno il contrario. Il bastone del successo può passare da un momento all’altro. Salvini sembra Gollum, il Signore degli Anelli: è attaccato al suo tesoro, i suoi pieni poteri”, dice scherzando. “Nello stesso discorso dice una cosa e il suo contrario. Sentendo i discorsi di Salvini ho l’impressione che uno si chieda: che cosa ha detto? Comincia con una sfiducia al governo, poi sto ancora qui. Poi dice questo è il governo dei NO, poi dice troviamoci e riflettiamoci insieme: tutto nello stesso discorso, e uno non riesce a seguirlo. Sarà divertente, sentire cosa dirà, al Senato. Neppure lui saprà cosa ha detto”.
Si vocifera di un Conte col coltello tra i denti, deciso ad attaccare Salvini.
“Per fare sempre l’aspetto ironico, tutti questi leader mi paiono la versione povera del grande comico intellettuale degli Anni ‘30 Groucho Marx. Disse: questi sono i miei principi: non vi vanno bene? Ne ho degli altri. E’ così perché in realtà, se andiamo alle discussioni serie, quali sono i contenuti di questa crisi? Su cosa sono uniti e divisi, questi partiti? Su cosa sono assieme?”
All’interno della stessa Lega non c’è, tutto questo entusiasmo per quanto sta accadendo. Giorgetti ha detto: ha deciso tutto Salvini. Maroni ha detto a LA7, parlando di un parallelismo con il 1994, quando Bossi era al Governo. L’ex governatore della Lombardia ha detto: Una situazione analoga quando Bossi quando sfiduciò Berlusconi alla fine del 1994. Fece una cosa che mi aspettavo che Salvini facesse, e non ha fatto: ritirare i ministri dal Governo. Sarebbe venuto meno il governo e sarebbe dovuti andare al Quirinale. La mossa da fare subito, visti i tempi, e visto anche Ferragosto, quando fai questa mossa devi andare fino in fondo. Non è successo niente di tutto questo”.
Ci sembra critico, Maroni, Cremaschi: “Più che critico, sta nei fatti: uno non può dire che il governo ha finito e poi starci dentro dicendo agli altri: “Siete tutti dei poltronari” e restare da Papeete Beach da dove dirige il Ministero degli Interni. Non infieriamo su Salvini che come tutti i leader di questo periodo, viene improvvisamente gonfiato pensando che sia un supergigante, ma è un piccolo uomo; questo perché viene gonfiato dai media, dai social, dai social a pagamento. Poi quando uno appare per quello che è, crolla: e tutti quelli che lo elogiavano dicono che non è un gigante. Non lo è mai stato”.
Cremaschi produce il suo affondo: “In Italia siamo a una crisi politica che in realtà è una crisi di sistema. Questo Paese non va più avanti, da nessun lato. Continua a fare le stesse politiche di austerità, di rigore, cambiando il nome, ma ha la stessa politica estera. Sui migranti fa delle cose feroci, senza nessuna soluzione: fanno i duri coi migranti che vengono salvati. Poi i migranti vengono lo stesso di nascosto”.
Qualcuno che cerca di emigrare evita le ONG perché sono le uniche che hanno le difficoltà.
“E’ l’unica cosa che ha ottenuto: ha aumentato i costi dei traffici facendo guadagnare i trafficanti, alla fine. Adesso i migranti dovranno pagare di più, ha aumentato il prezzo del pizzo del traffico, ma non ha cambiato niente. E’ un Paese che non affronta nessuna, delle sue crisi. Abbiamo un Nord che si sta staccando dal Sud, e vogliono fare l’autonomia differenziata. Il Sud sta precipitando più della Grecia, come condizioni sociali. Oramai abbiamo due Italie in una! Abbiamo ingiustizie totali. Abbiamo ancora una marea di posti di lavoro che rischiano di saltare, e in più le rotture tra i partiti, che ci sono, sono tutte finte. Parliamo dei due poli nemici, PD e Lega. Sono d’accordo sul 90% delle cose da fare. Questa crisi è cominciata quando PD e Lega hanno votato insieme per la TAV”.
C’è il rischio o l’opportunità che si torni a votare a breve, se non è ottobre è febbraio. Prodi ha fatto un appello: serve riaprire il Centrosinistra alla Sinistra: “Roba vecchia. Nessun rapporto, con il P.D.: noi ci consideriamo alternativi. Abbiamo un Parlamento in cui sulle questioni di fondo le differenze sono ridicole, o di poche persone. Abbiamo l’ambizione di credere che occorre, nella politica, un’alternativa vera: noi siamo NO TAV, siamo per rimettere l’Articolo 18 ai lavoratori, siamo per le nazionalizzazioni nell’economia, siamo per mettere le tasse ai ricchi e ridurle ai poveri. Siamo per fare cose che in realtà qua e là emergono ma poi quando i partiti si trovano assieme scompaiono dai programmi, anche quelli che li sostenevano”.
Le vostre intenzioni?
“Noi sosterremo un governo che dice di abolire tutte le leggi sul precariato e rimettiamo l’Articolo 18 e la finiamo con le privatizzazioni delle grandi opere. E cambiamo politica economica, adottiamo un programma ambientalista per il lavoro. Chi lo fa, di questi? Quando si fanno gli appelli agli schieramenti si fanno solo dei “bla-bla-bla” dei valori, dobbiamo stare uniti, tra l’altro con il voto per paura: Salvini punta su questo, paura dei migranti, di Renzi, che tornino quelli là. Tutti gli altri chiamano al voto per paura di Salvini. Non si può. Sono 30 anni che questo Paese non vota a favore di qualcosa ma contro quell’altro. Vogliamo uscire da questa logica: noi, come Potere al Popolo, non saremo mai, dentro questa logica perché la consideriamo alla base della crisi del nostro paese”.
Un’alleanza Lega-5 Stelle nasceva dall’odio verso il PD, che hanno in comune. Però non dura…
“C’è un’altra grande questione. Noi siamo dentro a un sistema elettorale truccato nel quale, per capirci, ci sono le bolle perché ci sono partiti senza leader che nascano coi mass-media. Abbiamo, al contrario, persone che valgono poco, che non hanno veri progetti se non basati su sé stessi, le quali arrivano al 30% di consensi e col sistema elettorale attuale magari pigliano la maggioranza; sono persone che valgono il 4 e arrivano al 50%. Questo si sgonfia, prima o poi, perché la realtà con le sue domande di servizi, giustizia, diritti, sicurezza, quella vera, non quella finta di Salvini, e alla fine fa saltare il banco. Cosa bisognerebbe rifare? Il sistema elettorale, che garantisca una vera rappresentanza al Paese e non al primo che è bravo sui mass-media. E lavorare sul Paese per costruire un’alternativa a tutto questo. Oramai siamo un Paese che ha il 50% che non vota”.
Per questo andiamo a votare spesso.
“Ha presente quelle telenovele brasiliane? Se lei la guarda un giorno dopo l’altro, segue le puntate, ogni puntata sembra sia successa una catastrofe. Se smette poi di guardarla e la riguarda dopo 4 anni, vede che non è successo niente. Tutti vogliono il cambiamento apparentemente ci sono sfracelli, poi se guardiamo la situazione dei lavoratori di 5 anni fa, non è cambiato niente”.
Cosa si aspetta dal discorso di Conte? E un suo giudizio sul premierato di Giuseppe Conte che, a detta di tutti, andrà a rassegnare le dimissioni a Mattarelli?
“Conte in realtà è stato il vice di Salvini e Di Maio e a un certo punto si è offeso. E’ un personaggio, è la rabbia di un piccolo uomo. Non offendere gli uomini piccioli perché…anche le formiche, nel loro piccolo, si incazzano”, conclude sorridendo.
Potere al Popolo, in caso di elezioni, correrà da solo? “O da solo o con chi non è disposto ad allearsi coi tre finti schieramenti che hanno portato l’Italia a questo punto. Il Centrosinistra, i Cinque Stelle e la Lega di Salvini. Tutti con l’idea che siamo il cambiamento, non votate gli altri, e, alla prova dei fatti, fanno tutti le stesse cose”.