Fratoianni (LEU Sinistra Italiana) è intervenuto a Radio Cusano Campus

 

Fratoianni: “Salvini impari una regola molto semplice: nessuno è padrone del Paese e delle istituzioni democratiche e repubblicane”

L’intervento radiofonico del parlamentare di Liberi e Uguali Sinistra Italiana sull’attuale momento di instabilità politica interna: l’analisi e i possibili scenari

 

Onorevole Fratoianni, abbiamo ascoltato le parole del presidente Grasso. Cosa farete, al momento del voto? Cercherete alleanze all’interno del Parlamento per andare avanti fino al termine della legislatura? O come Zingaretti volete tornare al voto?

“Credo che il comportamento parlamentare al Senato lo valuteranno i senatori e le senatrici di Liberi e Uguali: la tattica parlamentare assume un valore specifico. Credo sia necessario sottrarsi alla pantomima e all’idea della Lega di poter dettare autonomamente i modi e i tempi di questa crisi di governo. Perché bisogna che Salvini impari una regola molto semplice, che vale per tutte e tutti: nessuno è padrone del Paese e nessuno delle istituzioni democratiche e repubblicane. Le Camere non le convoca Matteo Salvini né nessun altro leader politico, ma i presidenti delle Camere e la gestione di una crisi di governo, la definisce solo e soltanto il Presidente della Repubblica, che è l’unico che ha gli strumenti ma soprattutto il ruolo per farlo in modo corretto e coerente”.

Un pensiero sull’attuale momento: “Sul Parlamento penso questo: ho detto in moltissime occasioni che sarebbe stato necessario costruire un’unione con il Movimento 5 Stelle, che è stato subalterno progressivamente a Matteo Salvini e alla Lega. Bisogna rapidamente organizzare una proposta unitaria, larga e alternativa a quella di Matteo Salvini e a una destra aggressiva e regressiva, che fonda il suo programma sull’ingiustizia sociale”.

Con il PD la fareste un’alleanza?

“Sì, con tutti quelli che pensano a costruire un’alternativa alla destra salviniana. Scenari diversi sono in grado di fondarsi su una discussione che abbia i contenuti e alcuni aspetti che riguardano l’assetto istituzionale del Paese. Questo Paese ha bisogno di una legge proporzionale, per togliere definitivamente dalla scena che l’uomo forte possa decidere da solo schiaffeggiando democrazia e istituzioni. Riportare una dialettica nella quale si fondi tutto sul confronto, e venga depotenziata quella cultura fondata sullo scontro, sull’offesa, sull’insulto, su una campagna elettorale permanente, che si è alimentata con il regresso della classe dirigente”.

E Fratoianni precisa: “Su questo non mi chiamo fuori; questo paese necessita anche una legge maggioritaria, perché quando passa l’idea che con un voto in più prendi tutto, si alza il volume della propaganda e si riduce enormemente il tono della discussione e del confronto. Quindi assetti istituzionali e merito delle questioni, a cominciare da una iniziativa sul terreno fiscale che abbia al centro la cultura della progressività, il contrario della flat tax; la cancellazione dei due pessimi decreti sicurezza fatti da questo governo. Per fare tutto questo ci vuole una discussione di merito”.

Fratoianni, lei, prima, ha citato il PD, che si è riunito in congresso, non per parlare di territorio ma se allearsi con il Movimento 5 Stelle. Si è parlato più di tattica che di contenuti, però.

“La decisione di Salvini ha spiazzato fino a un certo punto. Non è stato sorprendente. Ha giocato come fa il gatto con il topo. Ha incassato tutto ciò che voleva incassare. Come è noto parrebbe una dialettica politica che avesse il delirio d’onnipotenza di un uomo che vuole tutti i poteri nelle sue mani; una frase inquietante non tanto perché ricorda i tempi bui della Repubblica Italiana, quanto perché dà il segno di una idea pericolosa, non aiuta a risolvere i problemi. Mi sono sorpreso fino a un certo punto. Mi pare fosse immaginabile: Matteo Salvini indebolisce il principale alleato, che diventerà un suo avversario, e prova a fare bottino pieno”.

Fratoianni dà i dettagli della vicenda: “Salvini qui non fa i conti con la democrazia italiana, che è parlamentare, che ha nel Presidente della Repubblica il compito di garanzia delle funzioni istituzionali. Cercando con molta arroganza, quando chiama i parlamentari ad alzare il culo e andare a Roma. Quando pensa di poter convocare le Camere coi suoi tempi, segnala un certo nervosismo. Vanno fatte due cose, che non sono in contraddizione: discutere quali sono i contenuti di una proposta diversa, da Matteo Salvini, che oggi si mette intorno alla Meloni e forse anche una parte di Forza Italia. Un elemento che segnala preoccupazione, anche rispetto alle dinamiche parlamentari”.

Il deputato di LeU dice dell’esponente della Lega: “Ha aperto a Forza Italia, un elemento di qualche novità, rispetto agli ultimi giorni. Se ci fossero le elezioni a ottobre, credo serva una proposta nuova, che abbia una prospettiva diversa. Lo stesso vale se si apre la possibilità a un quadro diverso in questo Parlamento. In fondo lo abbiamo visto nella fase della lunghissima gestazione di questo governo, il presidente Fico cercò di verificare un’altra possibilità”.

Fratoianni, le piace Conte come premier?

“Ha progressivamente conquistato un po’ di autonomia, seppur in un quadro di enorme debolezza. Non penso che ci siano soluzioni alternative se hanno il segno di un’operazione tattica. Il Segretario del PD Zingaretti dovrebbe fondare tutto su elementi lo spazio di una proposta diversa. Anche questo andrebbe provato, almeno uno sguardo medio se non lungo”.

Un passaggio sulla questione Open Arms. Le polemiche su Richard Gere, ci mancavano. Ogni volta che arriva una nave si rinnova questo teatrino. Al netto del suo giudizio, a livello europeo non arrivano dei messaggi, dei provvedimenti, capaci di far sparire questo teatrino. Ci sono 120 persone in mezzo al mare.

“Sta accadendo una gigantesca vergogna nazionale, che siano ancora su quella nave, per capire cosa significa. Io sono andato sulle navi, l’ho fatto e posso parlare con cognizione di causa. Fatemi dire che tutto questo avvenga solo con le ONG, perché tutti sanno che con la Sea Watch 3 la Open Arms era bloccata da una politica costruita tutta sulla propaganda; e intanto continuano a moltiplicarsi gli sbarchi, e la redistribuzione mancata. Rispetto all’Europa c’è una politica spesso molto inefficace. Al di là dell’insulto, non c’è una politica preventiva da fare in Europa”.

Quindi Nicola Fratoianni affonda, sul rapporto con la gestione dell’istituzione continentale: “Vogliamo cambiarlo davvero, il Trattato di Dublino? Salvini voli in Europa e ponga all’Ordine del Giorno qui e ora la condizione immediata la modifica del Trattato di Dublino. E’ uno dei nodi principali rispetto al nodo della presa in carica dell’Europa. Una grande contraddizione. Non vanno ingigantiti i numeri: non siamo davanti ad alcuna invasione”.

La soluzione: “L’Europa la potrebbe gestire in assoluta tranquillità. Lo si faccia senza girare intorno alla realtà. Che alcuni di questi paesi Spagna Grecia Italia sono più esposti, è evidente. Non è modificabile per motivi geografici. Le navi andrebbero ringraziate: è un lavoro che dovrebbero fare gli Stati, chiunque sia è normale, che arrivi qua. Il punto non è impedirgli di sbarcare, ma che qualcuno si adoperi per una gestione largo. Su questo non c’è alcun impegno perché non serve. Pensateci: da un lato Salvini dice che non ci sono arrivi. Dall’altra scatena l’inferno. Perché?”.

Riccardo Molinari ha detto che il Decreto Sicurezza Bis, la parte sull’immigrazione, è stata fatto pensando alle ONG, lo ha dichiarato senza problemi.  Lo ha detto espressamente.

Fratoianni chiosa: “Ogni tanto qualcuno dice la verità, anche quando è orribile. E’ evidente. E’ uno strumento punitivo. Si tratta di una guerra. Per costruire una società con consensi e un linguaggio egemonico (ti dicono che la solidarietà è buona e giusta, altrimenti) rovescia il significato. Loro hanno fatto un decreto contro la solidarietà. Questa è la verità. E uno dei primi punti è di cancellare quei pessimi decreti”.