Ambiente, parla Pecoraro Scanio (UniVerde): “Sento i media parlare di clima politico. Ma è un altro, di cui dovremmo preoccuparci…”
L’ex Ministro è intervenuto a Radio Cusano Campus con tanto di specifiche sul linguaggio impiegato dai mezzi di informazione
Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente di Univerde, è intervenuto su Radio Cusano Campus per ribadire l’importanza delle scelte ecologiste e dell’Ambiente.
Viene presa in giro Greta Thunberg, sminuendo la questione ambientale: “Sono stato invitato ai talk show ma non si riusciva a parlare di Ambiente, se non in uno spazio minimo: alcune parole vengono usate in maniera impropria tipo clima politico. Ho detto a diverse persone: “Il clima politico è una cazzata. Il tema è il clima atmosferico. Capirete che fa caldo quando si scioglieranno le telecamere”. La crisi politica è un’inezia, che appassiona gli addetti ai lavori. In questi giorni la temperatura percepita è arrivata a 50°: può mai essere che si ritiene clima incandescente è quella tra Salvini e i 5 Stelle?”.
Non si vuole affrontare, la questione climatica?
“In una analisi fatta di recente l’emergenza clima è diventata la prima preoccupazione, per i cittadini. In Italia è ancora quella del terrorismo. Non abbiamo avuto grandi problemi di questa natura rispetto a Belgio, Francia e Germania: eppure da noi si trasmette la paura prevalente dei migranti. Siamo uno dei paesi occidentali con il più basso tasso di criminalità al mondo. Nel frattempo abbiamo avuto centinaia di grandinate, trombe d’aria devastanti, morti dalla Sicilia fino a Belluno per quella che i nostri media chiamano maltempo. Parliamo di tempesta tropicale? I cittadini non devono uscire di casa come avviene negli Stati Uniti, perché gli cade un albero in testa”.
L’appunto che riguarda alcuni media è impietoso: “Non siamo riusciti nemmeno a far cambiare a una parte dei nostri media la denominazione dei fenomeni meteorologici, e ne avremo, tra ottobre e novembre. Ci saranno delle tempeste tropicali, per fortuna non è ancora il livello degli uragani. Giorni fa il Lussemburgo, per la prima volta, ha sofferto un uragano: non era mai successo. Queste, sono emergenze vere”.
Pecoraro Scanio ricorda un preciso percorso vissuto da rappresentante “locale”: “Parlando di depuratori: a Salerno, mia città natale, ero giovane assessore, ho aperto il depuratore e litigai coi miei alleati rosso-verdi. Quando fui eletto deputato me ne andai e si abbassò il livello di attenzione della depurazione dell’acqua del mare eppure siamo un grande paese turistico. A Venafro, Molise, c’è un livello di malattie e tumori tanto alto che la Regione ha stanziato dei fondi per un’analisi epidemiologica perché alcune fabbriche hanno un livello di inquinamento tale, combattuto solo dalle mamme, che si sono allarmate chiedendo delle analisi. C’è una scarsa attenzione ai livelli di inquinamento. Il clima rischia di portarci all’estinzione come specie umana, ed è l’emergenza numero 1”.
La riflessione dell’ex responsabile del Ministero dell’Ambiente è precisa: “Nel frattempo il livello di polveri sottili aumentano le malattie e i rischi di salute. Sono 30 anni che porto all’attenzione queste tematiche. A parole sono tutti ecologici, green, poi criticano, ma nella sostanza ci vogliono scelte concrete e coraggiose. Il Movimento 5 Stelle è nato, sui problemi ambientali. Sulle 5 Stelle 4 erano dedicate all’ambiente. Mobilità sostenibile, acqua pubblica, energie rinnovabili e agricoltura biologica. I loro temi erano il 90% dei loro argomenti: inquinamento da elettrosmog”.
L’ex Ministro dell’Ambiente ricorda un passaggio storico: “Molti militanti dei Verdi si sono ritrovati candidati e si sono ritrovati parlamentari e ministri, tra i 5 Stelle. Molta della loro classe dirigente viene dalle storie delle battaglie sull’ambiente. Tanto è vero che dal 2013 ho detto che, guardando i programmi, ho detto di votare per i 5 Stelle. Nel 2004 Grillo aveva votato per me!”
Pensare a un governo verde, nelle attuali condizioni, è difficile.
“Salvini voleva un inceneritore per ogni provincia: ero contrario, all’alleanza con la Lega, perché era agli antipodi, della cultura ambientale. Non è mai stata, se non con alcune eccezioni rilevanti tipo sugli OGM. E’ sempre stata più vicina al partito del cemento e degli inceneritori, culturalmente. Ritengo pure io che sarebbe più giusto un governo ecologista. Ma quando come Verdi volevano fare alleanze, con il PD, pur a fatica, ho portato a casa la Riforma dell’Agricoltura, nel Governo del 2000, le energie rinnovabili nel 2007. Il PD sicuramente non è ecologista ma lo è di più, rispetto alla Lega Nord”.
A livello europeo i Verdi hanno ottenuto cifre importanti, anche doppia cifra. Come mai il paese della dieta mediterranea, del mare, non ha questa vocazione? O un paese che la rappresenti?
“Quando fondammo i Verdi era per nascita un partito trasversale, né di destra, né di sinistra ma avanti. Grillo ha detto la stessa cosa dicendo oltre. La differenza è che in Germania i Verdi sono nati per sostituire il Partito Comunista. Nella Germania Occidentale la Costituzione, voluta dagli Americani, vietava la messa in opera del Partito Comunisti. Tutti quelli che erano di sinistra e non socialdemocratici, confluivano nei Verdi. Nascono come un partito strutturato, in Germania”.
Da noi è differente, il percorso. L’ex Ministro dell’Ambiente spiega: “In Italia sono nati come movimento, di ambientalisti, molto più leggero, come area politica. Era difficile, pensare che prendessimo il 10% in mezzo a tanti partiti grossi come il PCI che aveva il 30%. Poi c’erano i Radicali, che sono stati i primi, contro il nucleare e la caccia. Gli italiani sono furbi, i tedeschi organizzati. Gli italiani amano la natura ma se deve fare un abuso edilizio purtroppo ha una tendenza a tollerare una serie di cose che hanno danneggiato l’ambiente. Ecco perché abbiamo sempre faticato, a spiegare queste cose”.
In rapporto all’Europa?
“Siamo stati gli unici verdi del Sud-Europa ad andare al governo, riuscendo a riformare l’Agricoltura. L’Italia è riuscita a salvaguardare alcuni temi come l’OGM. Siamo noi che abbiamo vinto il referendum sulle centrali nucleari, i tedeschi non sono riusciti a ridurre gli allevamenti superintensivi; noi siamo riusciti a tutelare l’agricoltura familiari. Ma essendo un po’ vittimisti ci scordiamo”.
E’ possibile a questo punto un governo di scopo? Con un minimo comune denominatore come quello verde, o non sono maturi i tempi?
“Prima del 2018 avevo detto pubblicamente, che credevo, e credo ancora, che fosse utile un governo Cinque Stelle-PD poi fu Renzi, a bloccare l’ipotesi, che era più ragionevole. L’alleanza Cinque Stelle-Lega è stata un’alleanza Sinistra-Destra perché su molti temi i Cinque Stelle sono più a sinistra, del PD, questa è la realtà. Temi come il Reddito di Cittadinanza, è un tema che portavamo avanti con Rifondazione Comunista”.
E adesso? Pecoraro Scanio spiega: “Oggi che è caduto un contratto di governo sbagliato, oggi se il PD riesce finalmente a essere unitario, nel momento in cui nei sondaggi è andato avanti, ai Cinque Stelle, e quindi non ha il complesso di inferiorità; avendo ripreso un po’ di fiducia in sé stesso senza litigare, se riuscisse a dare invece una sponda ai Cinque Stelle, che viene da un’alleanza difficile, capace di far votare loro cose impossibili, avrebbe la possibilità di fare un contratto. Basato sul verde, sul salario minimo, sull’aiuto ai poveri, sarebbe un governo a forte capacità ecologista”.
Quale prospettiva avremmo? “Siccome siamo una Repubblica parlamentare farebbero un’alleanza con il PD e costruire un altro tipo di alleanza di governo, basata su temi ambientali. Va fatta non per fare un governicchio ma per fare un governo concreto”.
Di certo Mattarella non si metterebbe di traverso…
“Penso che il Presidente sappia bene che i governi nascono e muoiono in Parlamento, senza forzature, senza azzardi”.
Di Ambiente non se ne parlerà mai abbastanza, in giro per il pianeta. E se davvero il mondo politico cominciasse a parlarne come prospettiva comune?