Pino Aprile: “Il Sud non può…baciare le mani al suo “carnefice”

Il giornalista e scrittore affonda senza urlare: “Si preoccupano di arrivare un quarto d’ora prima da Torino a Lione e Matera sta senza treno. O in Sicilia…”

Pino Aprile, meridionale e difensore del Sud, è intervenuto a Radio Cusano Campus: giornalista, scrittore, studioso, ha detto la sua, sulle contestazioni delle città in cui è passato Salvini.

“Senza esagerare sono ovunque, è diventato un mio impegno totale, assoluto, di comunicatore. Oramai la mia vita se l’è presa questa storia: non immaginavo arrivassimo a questo punto, e ciò impone di non sprecare tempo”.

Cosa deve spiegare, al Sud?

“Non ho scritto solo di Mezzogiorno e questione meridionale ma negli ultimi dieci anni non ho scritto altro. Solo il libro più recente, uscito da qualche mese, che è un romanzo, un saggio camuffato da romanzo, che ha dovuto trovare il modo di esprimersi attraverso una storia romanzata per poter essere spiegato”.

Il Potere dei Vinti, citiamolo. Che analizza i tempi contemporanei, e il Meridione. E’ una fotografia precisa.

“E che spiega una cosa importante. Che, se vogliamo, una volta detta, esposta, è persino una banalità. Il potere di cambiare le cose è soltanto dei vinti i quali non sanno di avere questo potere. Quando se ne rendono conto il mondo cambia. Solo i vinti hanno interesse hanno interesse a disegnare, sognare nuovi futuri: perché solo in un futuro diverso dal presente, loro possono non essere più vinti. La prima cosa necessaria è rendersi conto di esserlo. Per esempio quelle folle plaudenti, che al Sud vanno a farsi i selfie con Salvini, sono dei vinti inconsapevoli, cioè sono dei succubi del loro carnefice”.

Pino Aprile spiega nel dettaglio: “Sembra incredibile, che non se ne rendano conto ma sia la psicologia che la psicologia sociale è esattamente la condizione dei vinti: solo una conoscenza non facile della propria condizione, una presa di coscienza, libera i vinti. Si pensi che il Professor Luigi Gioia, presidente degli analisti junghiani di tutto il mondo, in un suo meraviglioso libretto, ha analizzato questa condizione per le popolazioni native americani, che sono in questa condizione, accettata e fatta propria, di sottomissione, da cinque secoli”.

Sta dicendo che quelle persone che vanno ad acclamare Salvini sono persone che si sono sottomesse all’attuale vicepremier…

“Felici di esserlo. Non voglio fare una lezioncina, non sta a me, ma lo diceva già Aristotele, è una roba vecchia: l’Homo Sapiens è un animale sociale. Questo che cosa vuol dire? Che noi come Sapiens, come specie non esistiamo se di noi esiste soltanto un singolo esemplare. Per esistere dobbiamo essere plurali, almeno due. Aldo Moro diceva: Quando un uomo incontra un altro uomo nasce la Politica quindi una gerarchia. Quando sei in una società tu esisti se hai un ruolo. Se quel ruolo è l’ultimo, difendi il tuo. Cinquemila schiavi mandingo, in Alabama, in Louisiana, il più piccolo dei quali chiamano Cucciolo ed è 2 metri 10”.

Sembra che lei ci stia parlando di una nuova colonizzazione del Sud. Prima era il Sud che si spostava al Nord; adesso sembra che il Nord si sia trasferito al Sud per conquistarlo!

Pino Aprile spiega in modo inequivocabile: “Ma è già conquistato. Il Sud si sta liberando ma la cosa avviene con in apparenza con lentezza, perché ci piacerebbe lo facesse subito. In realtà questa liberazione che sta avvenendo in pochi anni, in tempi storici è velocissima. Se il Sud non fosse vinto, e inconsapevolmente avesse accettato la propria posizione, si chiama pulsione della teoria del mondo giusto secondo cui ognuno ha ciò che si merita”.

L’apprezzato scrittore e giornalista spiega i dettagli della sua opinione: “Si pensi che nei campi di sterminio gli Ebrei si inventavano cose immaginarie, per giustificare ai propri occhi la loro condizione. Questo spiega perché i Meridionali, che sono nella una condizione coloniale, oramai solo dei disonesti possono dire il contrario, trovano normale che al Nord ci siano le autostrade anche inutili, anche vuote, che al Sud non ci sono; che ci siano i treni che la Lombardia abbia tratte e corse ferroviarie che tutto il Mezzogiorno messo insieme!”

Ci sarebbe poi, un ulteriore esempio che somiglia a un paradosso tutto italico: “Che un governo oggi, non un secolo e mezzo fa, definisca prioritaria una linea di Alta Velocità, che permetterà fra una generazione, alle merci sempre più astratte di Torino di arrivare un quarto d’ora prima a Lione e non è prioritario il treno che a Matera non c’è. Non sono prioritarie le linee ferroviarie mai fatte in un secolo e mezzo al Sud. Non è prioritario che in Sicilia consentire che 300 km. siano fatti in treno in un paio di ore o in 4 ore”.

Perché le persone che abitano in Sicilia e a Matera toccano con mano questo disagio, come quello dei mezzi pubblici, eppure in molti al netto delle contestazioni, voteranno anche Salvini? Perché nelle ultime elezioni europee la Lega ha avuto delle percentuali fino a un po’ di tempo fa inimmaginabili. Solo per la questione immigrazione, è giustificato, tutto ciò? Questi voti arrivano solo per questo?

“No, no, no! Facciamo un esempio: se il tuo ruolo nella società è quello dello schiavo con le catene si dice che il vinto debba inscrivere la sua storia in quella del vincitore. In pratica il vinto deve trovare un posto nella comunità del vincitore, ma lì ci sono solo posti subordinati. E se quel posto è quello di schiavo, tu difendi le catene. E’ un fatto in un certo senso banalissimo. Tutto dipende dalla immortalità della colpa, del male. Non voglio buttarla sul difficile, ma la colpa, una volta compiuta, non può essere distrutta. E’ come il mito, il gene”.

Abbiamo tanti giovani, che ci ascoltano. Voglio consigliare una lettura che potrebbe sembrare banale. Ma è un’opera veramente adatta a tutte le età specialmente ai più giovani. E’ un fumetto “L’attacco dei giganti” e capirete cosa voglia dire questa cosa della colpa. Anche perché il paragone con gli Ebrei che ci ha fatto Pino Aprile, ritorna, in questo fumetto. Cioè se tutto il mondo ti accusa di una colpa, ti convinci che meriti di essere punieto e vessato. Quando sarete a 20 anni i libri di Pino Aprile sono molto digeribili, e li apprezzate ancora di più, ci sono delle analisi storiche importanti, che si possono leggere a qualsiasi età. Anche se serve una certa coscienza, per approcciarsi e recepire certi messaggi. Passiamo anche alle dure contestazioni…”.

“Sì, perché quando ti rendi conto di questo c’è un’espressione molto colorita che dice: “Vuoi paglia per cento cavalli”. Tu vedi il tuo carnefice osannato e dai fuori di testa perché vuoi spiegare la cosa alle vittime. Tu sei in un campo di sterminio, non voglio esagerare, ma non puoi baciare la mano del tuo carnefice”.

Cioè?: “E allora contesti per due ragioni. Uno: non ti sta bene che il tuo carnefice venga lì a fare la parte del liberatore. Due: perché quelli come te, quelli a cui hanno rubato i treni, rubano il lavoro, i figli con l’immigrazione, stiano lì a prendere voti e applausi. Anche se sui voti io ci andrei piano. Badate, c’è una frase che ha detto Conte, che dovrebbe far riflettere: Salvini ha voluto capitalizzare il consenso. E tu quando capitalizzi qualcosa? Quando sei all’apice. E cosa vuol dire? Quando è all’apice, da quel momento puoi solo scendere”.

Renzi insegna…

“Bravissimo. Alla base dell’accelerata, non ho le prove e quindi non posso affermarlo ma posso ipotizzarlo, senza buttare alla cieca, che laa Lega ha in mano dei sondaggi non divulgati, che è cominciata la fase discendente”.

Questo è interessante. Questa accelerata, fatta in un momento estivo, ferragostano, potrebbe scaturire dai sondaggi che danno i primi scricchiolii. Se ci fosse stata a ottobre, con la manovra finanziaria, sarebbe stato impossibile, mantenere tutte le promesse fatte dal governo gialloverde, avrebbe avuto delle ripercussioni su tutti, no?!

“Esatto. E questo spiega tutte le forzature, detto in termini nobili, spiega le forzature, perché sennò la presidentessa del Senato, la Alberti Casellati, come lo ha fatto per la nipotina di Mubarak, adesso si sta forse prestando ad altro; ma questa accelerata addirittura sul giorno più, giorno meno, e l’angoscia ridotta a qualche ora in più, a qualche ora in meno. Va bene tutto ma anziché il 18 o il 20, cosa cambia? SI sta combattendo per la settimana. Significa andare a votare con la differenza di una settimana. Questo può essere giustificato dal terrore di vedere questa linea che ogni giorno scende”.

Pino Aprile ha fatto ciò che ogni scrittore e commentatore dovrebbe avere la qualità di produrre. Far riflettere. Diteci che non ci sbagliamo.