Simona Malpezzi (Partito Democratico) a Radio Cusano Campus: “Non voglio che l’Italia vada in mano a un matto!…”.
L’intervento radiofonico della senatrice di Cernusco sul Naviglio, che è rientrata dalle vacanze in Croazia e Slovenia per partecipare all’attività parlamentare in pieno agosto
Simona Malpezzi, lombarda di Cernusco sul Naviglio e parlamentare del Partito Democratico al Senato della Repubblica, è intervenuta nel contenitore estivo di Radio Cusano Campus, e non le ha di sicuro mandate a dire all’attuale avversario politico più temibile, Matteo Salvini.
Senatrice, sta rientrando a Roma dalle vacanze…
“Sì, sono in viaggio da Croazia e Slovenia. Sono a Trieste perché ci ha detto Salvini che dovessimo muovere il fondo schiena. Io l’ho anche mosso con grande entusiasmo, per vedere se riusciamo a modificare il loro Ordine del Giorno e a calendarizzare la nostra mozione di sfiducia, presentata prima della Lega. Ma in questo caso contro Matteo Salvini. Che non può più stare al Viminale!”.
Ci si domanda sulla possibilità di un governo alternativo…
“E’ chiaro che il Governo non c’è più: siamo nel mezzo di una crisi enorme ma ci sono stati tanti passaggi da fare: non c’è stato lo scioglimento delle Camere, non c’è stato Conte che si sia dimesso. Sappiamo solo che questo Governo non ha i numeri perché la Lega lo ha dichiarato. Non abbiamo avuto la certificazione che è necessaria, in un rispetto delle istituzioni e soprattutto della nostra Carta Costituzionale. Il Parlamento ha le proprie funzioni”.
“Esiste oggettivamente un pericolo a chi, dall’ennesima spiaggia, ha chiesto pieni poteri; termini che a me inquietano. Non vorrei, non lo dico da parlamentare, ma da cittadina italiana, il costo della vita aumentato poiché l’IVA dovrebbe aumentare tantissimo. Ci sarebbero 25 miliardi da ritrovare, per i cittadini italiani, per sanare i disastri di cui Salvini è stato protagonista. C’è parecchia carne al fuoco”.
L’affondo prosegue e la Malpezzi dice: “E soprattutto lo dico in estrema franchezza: non è Salvini a poter dettare i tempi della crisi, che è cosa del Presidente della Repubblica. Salvini si metta l’anima in pace”.
La vera crisi è nel PD? I renziani non vogliono andare al voto perché Zingaretti non ricandiderebbe i renziani, come scrive La Repubblica. Renzi vorrebbe fare un altro partito…
“Direi che è tanto tempo che Repubblica scrive del partito di Renzi, forse dal 4 marzo del 2018. Non vorrei che le vicende personali non prendessero spazio al posto della spaccatura della maggioranza: forse sbaglia quella che è la notizia con tutto il rispetto per i giornalisti. Vorrei commentare i fatti veri se non cose non avvalorate. Repubblica dovrebbe andarsi a rileggere le dichiarazioni di ieri dopo l’intervista di Renzi al Corriere, perché quando un Prodi, un Veltroni, un Enrico Letta denunciano il pericolo delle elezioni anticipate, non si possono accusare loro, di renzismo”.
A Letta e Prodi si può dire di tutto ma non che siano renziani…
“Magari non è finito sui giornali, ma Bettini, vicino, a Zingaretti ha fatto un’analisi altrettanto profonda, sul pericolo del voto anticipato. Penso che Zingaretti abbia detto una cosa importante: di confrontarsi. Non voglio demonizzare nessuna, delle posizioni. Penso che per i cittadini italiani, al netto del mio ruolo, della mia posizione, visto che ho, fortunatamente, un lavoro, che esula dalla parentesi attuale: gli italiani sono preoccupati che i salari diminuiscano, che il costo della vita aumenti, preoccupa il fatto che ci sia un matto ci voglia portare fuori dall’Euro; che i rapporti di Salvini con la Russia non siano chiari e che quindi possano cambiare le posizioni dell’Italia nello scacchiere internazionale. E quando i conti non tornano, e parlo di conti numerici cioè dei soldi degli italiani, forse una preoccupazione, agli italiani viene, rispetto a quelle che possono essere scelte che il Partito Democratico possa fare”.
Forse un matto è esagerato!
“Eh no, io non sto esagerando perché in questi giorni io sono in vacanza con gente che politicizzata non è. I miei amici, e magari non mi hanno mai sostenuto, nelle scelte che io ho fatto, una cosa, hanno detto: Salvate il paese! L’idea è quella di non mettere a rischio l’Italia”.
Lei è convinta che con Salvini premier l’Italia finisca fuori dall’Europa e dall’Euro?
“Sì, mi sembra proprio di sì. Questo rischio non è così lontano. Ricordiamoci anche che Salvini ha mantenuto un isolamento totale dell’Italia in Europa, una grande posizione isolata, di sicuro scostante da chi questa Europa ha sempre cercato di salvarla, nel tentativo, però, di modificarla. Un pericolo lo vedo, eccome: di per sé, ve la ricordate la felpa NO € di Salvini? Di uno che cambia felpa e idea con la stessa velocità, mi sembra non ci si possa fidare”.
Sull’eventuale alleanza con il Movimento 5 Stelle: C’è bisogno di un nuovo congresso? E’ digeribile, un patto del genere? Anche dall’altra parte mi sembra non ci sia la stessa chiusura di un tempo…
Simona Malpezzi dice: “Non si sta parlando di alleanze, non è un discorso lessicale. Si sta parlando di un campo largo, di tutte le forze, anche se ci fossero alcuni leghisti preoccupati, della deriva che sta prendendo Salvini, che è diversa rispetto alle scelte di qualche anno fa, una lega più governativa, tipo quella di Maroni. Il messaggio è rivolto a tutti loro, a tutti quelli che hanno paura della deriva. Non riguarda solo i 5 Stelle. Se sono uniti a noi, nella preoccupazione per il Paese, è un appello a tutti quelli che ci vogliono stare”.
Buon lavoro per oggi, Senatrice Malpezzi, perché sta tornando a Roma, sradicata, dalle sue vacanze. “Tranquillo: ci sono tanti italiani che le vacanze non ce le hanno neanche: io poi magari qualche giorno riesco a farmelo ancora per cui va tutto bene. L’unica cosa è che io non voglio farmi dettare quando andarci o no da Matteo Salvini. Se il mio gruppo ha bisogno della mia presenza, ci vado con tutto il cuore ma non perché me lo chiede Salvini. Questo deve essere chiaro: lui non è autorizzato a farlo”.