Morassut (Pd) a Radio Cusano Campus: “Ieri si è conclusa l’esperienza di Governo. È la fine dei 5 Stelle che sono stati un equivoco politico. Salvini li maltratta da mesi ma loro sono rimasti attaccati alla poltrona. Renzi via? Spero di no. Ora il PD deve essere unito, rinnovarsi ed aprire a nuove alleanze”

Morassut, deputato del Partito Democratico, è intervenuto ai microfoni di Matteo Torrioli ed Annalisa Colavito su Radio Cusano Campus.

Il Pd ha votato insieme alla Lega: si grida all’inciucio: “Se il Pd avesse fatto mancare il suo voto questo non avrebbe avuto delle influenze dirette. I voti di FDI, Lega e Forza Italia avrebbero bocciato la mozione No – TAV del Movimento 5 Stelle. Mi sorprende questa polemica. C’è un’attitudine eccessiva nel cogliere le contraddizioni interne al PD, un dibattito che alimenta al suo interno lo stesso Partito Democratico. Noi dovremmo concentrarci sul fatto che ieri si è conclusa l’esperienza di questa maggioranza. Siamo entrati in un’altra fase. Se prima la crisi era extraparlamentare, perché basata su annunci, ieri è diventata una vera e propria crisi parlamentare per un fatto non banale come la TAV.

Salvini vuole un’uscita dignitosa: “È evidente, anche dalle cose dette da Salvini, che la vicenda TAV è si specifica ma ha un tale rilievo che mette in discussione la tenuta del Governo. Qui il problema è sulle grandi opere, le infrastrutture e la crescita del Paese. La crisi del Governo poteva arrivare sulla TAV o su altro. Non so se la TAV sia stato un pretesto studiato per la crisi. Il livello di logoramento della maggioranza è tale che sarebbe potuto accadere su altre questioni. Salvini ha provocato e maltrattato i 5 Stelle. Loro si sono sottratti, schivando i colpi ma alla fine le contraddizioni emergono inevitabilmente.  Rimpasto? Non credo anche se nella politica italiana possa succedere di tutto. Credo che dal punto di vista di Salvini chiedere il rimpasto sia un discorso miniale. Ormai si è capito che la maggioranza non possa andare avanti. Salvini vuole un’uscita dignitosa riempendo di contenuti questa vicenda. In realtà punta ad una conclusione dell’esperienza di Governo. Siamo in una nuova fase che deve portare al voto dei cittadini.

Le critiche di Zanda: “La posizione sulla TAV è sempre stata chiara. Quando eravamo al Governo abbiamo contribuito a migliorare quest’opera. Aver votato una questione specifica non vuol dire allearsi con la Lega. Dal punto di vista estetico può fare una certa sensazione vedere PD e Lega che votino insieme”.

La fine dei 5 Stelle: “Siamo di fronte alla fine di un equivoco politico che sono stati i 5 Stelle. Sono stati un partito politico senza identità specifica che, alla fine, si è attaccato al potere pur di restarci. È stato un diaframma rispetto ad un’alternativa tra destra estrema ed un centrosinistra rinnovato che può essere il senso dell’alternativa e del confronto nel Paese nei prossimi anni. Siamo l’alternativa alla destra cupa.

Renzi fonderà un partito tutto suo? “Renzi ha sempre negato questa notizia. C’è stato sempre un richiamo al Pd. Sarebbe un errore dividere il PD. È stato sbagliato due anni fa quando una parte del Pd andò via. Sarebbe drammaticamente sbagliato divedere il Pd in un momento in cui in Italia c’è bisogno di un’alternativa che faccia perno su un PD forte, in grado ai aprirsi e rinnovarsi e di creare le condizioni per nuove alleanze. Altre conflittualità porterebbero ulteriori consensi alla Lega”.

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