Maria Stella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Bisogna evitare di cadere in un dibattito autoreferenziale su organigrammi e regole che poco interessa agli elettori. L’Italia ha bisogno di un partito come FI che deve guardare al ceto medio impoverito dalla crisi, ma anche a famiglie e pensionati. C’è un partito gigantesco dell’astensione che non si sente rappresentata né da Salvini né dalla sinistra. Per Salvini l’emergenza è l’immigrazione, io credo che per gli italiani forse l’emergenza è il lavoro sottopagato, il lavoro in nero e quello che non c’è. Dobbiamo fare un’opposizione più dura senza preoccuparci di non infastidire Salvini. Berlusconi ha fondato il centrodestra, ha sempre ragionato come federatore quindi ha fatto un po’ di sconti a Salvini per un eccesso di generosità. Oggi però dobbiamo occuparci di noi stessi. Dobbiamo parlare all’Italia che non si arrende, che non aspetta a casa il reddito di cittadinanza. Carabiniere ucciso? Dispiace che il governo non riesca a mettere questi servitori dello Stato nelle condizioni di fare al meglio il proprio lavoro e in sicurezza. C’è un eccesso di propaganda rispetto ai fatti concreti. Toti? Non ci si può candidare ad essere il coordinatore del partito se poi speri che quel partito sparisca. Le critiche rivolte a Forza Italia e Berlusconi hanno stancato. Non credo che un governo di destra sia sufficiente a rappresentare l’opinione degli italiani nel nostro Paese. Noi siamo il centrodestra, senza di noi c’è la destra. Il programma della Lega oggi di liberale non ha niente”

Sul caso del carabiniere ucciso

 “Forse c’è ancora qualche aspetto non chiaro che ovviamente toccherà alla magistratura chiarire. Rimane di fondo gratitudine per il grande lavoro delle forze dell’ordine e il dispiacere perché il governo non riesce a mettere questi servitori dello Stato nelle condizioni di fare al meglio il proprio lavoro e in sicurezza. C’è un eccesso di propaganda rispetto ai fatti concreti”.

Sulla situazione in Forza Italia

 “Bisogna evitare alcuni errori, come quello di cadere in un dibattito autoreferenziale su organigrammi e regole che poco interessa agli elettori. L’Italia ha bisogno di un partito come FI che deve guardare al ceto medio impoverito dalla crisi, ma anche a famiglie e pensionati. C’è un partito gigantesco dell’astensione che non si sente rappresentata né da Salvini né dalla sinistra. Per Salvini l’emergenza è l’immigrazione, io credo che per gli italiani forse l’emergenza è il lavoro sottopagato, il lavoro in nero e quello che non c’è. Dobbiamo parlare all’Italia che non si arrende, che non aspetta a casa il reddito di cittadinanza. Ci ha penalizzato il fatto di essere alleati con Salvini a livello locale e a livello nazionale di essere all’opposizione, ma di non farla in maniera netta. Ci siamo preoccupati troppo di quello che avrebbe potuto pensare Salvini se avessimo fatto un’opposizione più netta. La Lega stando al governo col M5S sta condannando il Paese all’immobilismo. Se passa il reddito di cittadinanza e non la flat tax qualche responsabilità la Lega ce l’ha. M5S e Lega giocano a fare maggioranza e opposizione e questo penalizza l’opposizione. Abbiamo ministri che stanno sulle spiagge in perenne campagna elettorale passando da un comizio all’altro, vorrei vedere quando vanno nei ministeri a lavorare. Berlusconi ha fondato il centrodestra, ha sempre ragionato come federatore quindi ha fatto un po’ di sconti a Salvini per un eccesso di generosità. Oggi però dobbiamo occuparci di noi stessi. Più Forza Italia diventerà interlocutore indispensabile più il centrodestra sarà saldo, non è rincorrendo Salvini che rinforziamo il centrodestra”.

Sulla strada scelta da Toti

 “Sono assolutamente favorevole alle primarie, tant’è che mi sono candidata, è giusto mettersi in gioco e in discussione. Non condivido la posizione di Toti. Non ci si può candidare ad essere il coordinatore del partito se poi speri che quel partito sparisca. Le critiche rivolte a Forza Italia e Berlusconi hanno stancato. Toti vuole rendere FI ancillare rispetto a Lega e FDI; noi non siamo la destra, non siamo il sovranismo, quel campo è già occupato. Noi siamo orgogliosi della nostra storia, abbiamo lo sguardo rivolto al futuro, vogliamo costruire un movimento liberale, popolare e riformista, riteniamo che questo non sia incompatibile con Salvini e Meloni ma ci deve essere rispetto reciproco. Non credo che un governo di destra sia sufficiente a rappresentare l’opinione degli italiani nel nostro Paese. Noi siamo il centrodestra, senza di noi c’è la destra. Il programma della Lega oggi di liberale non ha niente”.