Franco Maccari, vice presidente nazionale del sindacato di polizia Fsp, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “L’uccisione di un carabiniere è passata in secondo piano perché un arrestato è stato bendato. E’ una cazzata, che invece ha preso il sopravvento come se fosse la cosa più importante. Conte ha detto che è un reato bendare un arrestato? Conte di cavolate ne ha dette tante. Ci sono 8 Stati democratici in cui la procedura prevede proprio il bendaggio di una persona che viene arrestata. Una benda non fa male a nessuno, non stiamo parlando di tortura o della pena di morte. Il bendaggio non è invasivo, non gli fa male, lo rende meno coinvolto nell’ambiente in cui viene a trovarsi, qual è il problema? E’ stata fatta una strumentalizzazione bastarda da molti settori della politica e del giornalismo, per fare una battaglia politica e partitica. Nistri ha condannato il bendaggio? Bella roba… Io l’ho criticato per questo. Il sentimento che prevale in questo momento è che è meglio non intervenire e girarsi dall’altra parte, mi vergogno a dirlo ma è così. Possiamo sparare solo se ci sparano addosso, se no poi si discute se la difesa era proporzionata all’offesa. Rega senza arma? In quel momento neanche io l’avrei portata, perché era un’operazione che sembrava una minchiata, il cavallo di ritorno per 100 euro è una pratica talmente banale che neanche ci si fa caso”

Maccari si è fatto fotografare con una benda e un coltello macchiati di rosso in polemica contro la discussione sul bendaggio di uno dei sospettati dell’omicidio del carabiniere Rega

“L’uccisione di un carabiniere è passata in secondo piano perché un arrestato è stato bendato –ha affermato Maccari-. E’ una cazzata, che invece ha preso il sopravvento come se fosse la cosa più importante. Conte ha detto che è un reato bendare un arrestato? Conte di cazzate ne ha dette tante. C’è una parte di media che ha interesse a creare discussioni inutili e vengono riprese da una parte politica che non fa altro che inzuppare il biscottino su queste cose scandalistiche. All’inizio hanno fatto un casino perché si è parlato di magrebini. Siamo in un tritacarne mediatico, quindi succede che una notizia sfugga e vada avanti in una certa maniera. Ma qual è il problema se c’è una cosa e poi se ne verifica un’altra? Il problema per me è che vengono feriti e uccisi operatori delle forze dell’ordine. Ci sono 8 Stati democratici in cui la procedura prevede proprio il bendaggio di una persona che viene arrestata. Una benda non fa male a nessuno, non stiamo parlando di tortura o della pena di morte. Il bendaggio molte volte, per le persone inserite in un contesto che non è il loro, persone molto agitate, è un modo per togliergli un attimo quella condizione di agitazione, ma non è che si fa l’interrogatorio col bendaggio. Sono persone fermate che hanno bisogno di essere contestualizzate in un momento particolare. Sono persone che hanno un comportamento diverso da quello normale. Il bendaggio non è invasivo, non gli fa male, lo rende meno coinvolto nell’ambiente in cui viene a trovarsi, qual è il problema? Da giorni parliamo solo di questa sciocchezza che non ha assolutamente paragone. E’ stata fatta una strumentalizzazione bastarda da molti settori della politica e del giornalismo, per fare una battaglia politica e partitica. Nistri ha condannato il bendaggio? Bella roba… Io l’ho criticato per questo”.

Sul mancato uso delle armi da parte dei carabinieri

 “Il sentimento che prevale in questo momento è che è meglio non intervenire e girarsi dall’altra parte. Mi vergogno a dirlo ma è così. Non è un problema d’opinione pubblica. Sparare in aria? Su questo argomento purtroppo gioca anche l’ignoranza su norme e procedure. Se si spara in aria da qualche parte cade e non è una cosa che si può fare. Possiamo sparare solo se ci sparano addosso, se no poi si discute se la difesa era proporzionata all’offesa. Abbiamo provato a cambiare le regole d’ingaggio. Rega senza arma? Molte volte l’arma non si deve portare, perché si va in situazioni che possono essere pericolose anche per il numero di persone che s’incontrano. In quel momento neanche io l’avrei portata, perché era un’operazione che sembrava una minchiata, il cavallo di ritorno per 100 euro è una pratica talmente banale che neanche ci si fa caso. L’utilizzo dello spray è una barzelletta, noi l’abbiamo avuto dopo 5 anni, quando qualunque cittadino poteva comprarlo tranquillamente in farmacia. Ora è talmente stato depotenziato che se lo utilizziamo la gente non si ferma. Funziona meglio quello che possono comprare i cittadini”.