Valeria Valente, Senatrice del PD e Segr. Comm. Giustizia, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Per i 5 Stelle è stata una Caporetto vista la loro assenza dall’aula. Conte più che l’avvocato del popolo ha fatto l’avvocato di se stesso. Salvini come sempre quando è in difficoltà dice che certi temi non gli interessano, vorremmo capire se gli interessa degli italiani. Affidare a Renzi l’intervento di ieri in aula sarebbe stata la scelta più giusta, il PD è bravo a farsi del male da solo. Non riconoscere che Renzi sia tra i principali leader di questo Paese è una cosa che non fa bene a nessuno. Bene l’intesa raggiunta su mozione di sfiducia a Salvini, ora facciamo uscire le contraddizioni di questa maggioranza”
Sull’informativa del premier Conte riguardo il caso Moscopoli
“Mi pare eccessivo, come hanno fatto i 5 Stelle, derubricare gli atteggiamenti di Salvini come superficiali, come ha fatto Patuanelli. I banchi della maggioranza sostanzialmente vuoti credo abbia creato tensioni nel premier Conte che non ha fatto l’avvocato del popolo, ma l’avvocato di se stesso, per difendere il suo ruolo di equilibrista. Per i 5 Stelle è stata una Caporetto vista la loro assenza. Conte ha sostanzialmente confermato che quelle frequentazioni non solo ci sono state, sono state fatte da un partito e da un vicepremier da cui lo stesso Conte non è riuscito nemmeno ad avere informazioni necessarie. Savoini provava a fare una trattativa a vantaggio della Lega, rischiando di compromettere gli interessi dell’Italia. Salvini dice che le parole di Conte gli interessano meno di zero? E’ sempre l’atteggiamento di Salvini che, quando è in difficoltà, dice che non gli interessa di nulla. Vorremo capire se gli interessa degli italiani. Salvini continua a parlare di temi che parlano alla pancia degli italiani: sicurezza, legittima difesa. Sulla flat tax, su un’economia che deve ripartire, non riesce a dare delle risposte”.
Sulla rinuncia di Renzi all’intervento in aula
“Il PD è sempre bravo a farsi male da solo, nel momento in cui invece ci sarebbe la possibilità di proporsi come vera alternativa politica. Con massimo apprezzamento per l’ottimo intervento di Parrini, l’autorevolezza di un leader come Renzi è oggettiva. Affidare a lui l’intervento sarebbe stata la scelta più giusta. Comprensibili le ragioni che hanno spinto Renzi a rinunciare, vista la polemica interna autolesionista. Ieri l’intervento di Renzi sarebbe stato quello più efficace. Non riconoscere che Renzi sia tra i principali leader di questo Paese è una cosa che non fa bene a nessuno. Poi ovviamente la comunità del PD è grande, credo che stia a Zingaretti valorizzarla nell’interesse del PD e dell’Italia”.
Sulla mozione di sfiducia nei confronti di Salvini
“Qui per fortuna abbiamo raggiunto un’unità di intenti. Adesso incalziamo, facciamo uscire le contraddizioni di questa maggioranza che ieri si sono palesate anche fisicamente. Cerchiamo di verificare nei fatti qual è il sostegno di cui gode Salvini. I 5 Stelle sono un soggetto profondamente antidemocratico, ora sono al governo non possono più fare l’opposizione a loro se stessi”.