Tav, Edoardo Rixi, deputato della Lega, già sottosegretario ai Trasporti, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Bene che il premier abbia eliminato i dubbi sulla realizzazione dell’opera. Ci sarà un risparmio di 2 miliardi che potranno essere destinati altrove, se invece facessimo come vuole Di Maio dovremmo restituire 3 miliardi. Sud? Bisogna sfruttare di più i porti”.

Sulla Tav

 “Nel momento in cui anche il premier elimina quei dubbi che in precedenza aveva sollevato credo che si sia tracciata una linea molto precisa sulla realizzazione dell’opera –ha affermato Rixi-. E’ vero che quest’opera la ereditiamo dal passato, con pesanti errori commessi dai governi precedenti. Il tunnel di Valico finanziato per la maggior parte da fondi italiani nonostante fosse quasi tutto su territorio francese. Ora l’aumento dei fondi europei e la riduzione di quelli italiani, ci potrebbe far risparmiare 2 miliardi di euro che potranno essere destinate altrove. Se invece non si realizzasse l’opera come chiede Di Maio, dovremmo restituire da subito un miliardo di euro e poi altri due miliardi dei contribuenti. Il Tav è importante per l’Italia perché portare le merci su treno e non su camion consente di adempiere a quel rispetto ambientale previsti anche dall’UE. Inoltre isolarsi dagli altri Paesi vorrebbe dire in prospettiva non avere sviluppo per il nostro export”.

Sulle infrastrutture al Sud

 “Il discorso ferroviario è importantissimo per il sud –ha dichiarato Rixi-. In passato si sono fatti molti errori. Si sono sfruttati molto poco i porti. Si potrebbero utilizzare le nostre coste per fare spostamenti rapidi su tutta la dorsale adriatica e tirrena. Collegare in maniera maggiore i porti della Sicilia ad altri porti come Civitavecchia consentirebbe di trasportare merci in maniera più rapida”.

Su Ponte Morandi

 “Si sta lavorando molto bene, sono molto orgoglioso perché se riattiveremo la circolazione autostradale ad aprile dell’anno prossimo vorrebbe dire che saremo riusciti a ricostruire il ponte in meno di un anno, quando negli anni 60 ci sono voluti 4 anni e mezzo –ha affermato Rixi-. Questo vuol dire che volere è potere. Sono arrivati complimenti anche dall’estero, mi hanno chiamato anche a Ginevra per rendere noto come sia stato possibile fare una serie di operazioni. Purtroppo tendenzialmente a noi italiani non piace quando le cose vanno eccessivamente bene, ci piace di più quando vanno male perché fanno più notizia”.