Giorgio Mulè, deputato e portavoce di Forza Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Col sì alla tav cade l’ultimo simulacro del M5S, dovrebbero dimettersi in massa. E’ come se tu non riconoscessi più la santissima trinità da cristiano, la santissima trinità del M5S era tav, tap e Ilva, quindi adesso dovrebbero andare via e chiedere scusa. Sono i peggiori pagnottisti anche rispetto a quelli della prima Repubblica. Oggi si vota la fiducia e ogni deputato passerà sotto il banco e dirà sì o no, io sarò lassù e ogni volta che un deputato del M5S passerà e dirà sì, io dirò ‘tav’: sì tav, si tav. Salvini è convinto che su temi fondanti come l’autonomia alla fine avrà lo stesso risultato che ha avuto su Ilva e Tav. I 5 Stelle non se ne vanno, hanno il bostik attaccato alla poltrona. Se cadesse il governo cercherebbero sponda nel PD per una nuova maggioranza”

Sulla questione Tav

“Quello della Tav non è uno schieramento politico, ma culturale –ha affermato Mulè-. Solo chi voleva farci rimanere nella preistoria, i cavernicoli potevano dire no alla tav. Oggi si vota la fiducia e ogni deputato grillino passerà sotto il banco e dirà sì o no. Io sarò lassù e ogni volta che un deputato del M5S passerà e dirà sì, io dirò ‘tav’: sì tav, si tav. Qui cade l’ultimo simulacro del M5S. Se loro hanno tradito i loro elettori, su quello che era il loro dogma, dovrebbero dimettersi in massa. Sono i peggiori pagnottisti anche rispetto a quelli della prima Repubblica. Hanno speso 300mila euro per fare un’analisi costi benefici fatta da professori che hanno un pregiudizio sulla tav, oggi che il loro premier li sconfessa, perché oggi Toninelli non si alza e toglie il disturbo? Si poteva fare un anno fa, si poteva evitare questo caravan serraglio, si poteva evitare che quella banda di matti andasse coi petardi a protestare nel silenzio vergognoso del M5S. Il voto della Camera sulla Tav non sposta di un millimetro il fatto che i 5 Stelle hanno esaurito la loro esperienza di governo. Il problema è che sono stati i 5 Stelle ad arretrare e dire sì alla Tav. C’è da prendere atto da parte di Di Maio che il premier, espressione dei 5 Stelle, ha dato ragione all’opposizione. E’ come se tu non riconoscessi più la santissima trinità da cristiano, la santissima trinità del M5S era tav, tap e Ilva, quindi adesso dovrebbero andare via e chiedere scusa”.

Mulè sull’autonomia

 “Salvini è convinto che su temi fondanti come l’autonomia alla fine avrà lo stesso risultato che ha avuto su Ilva e Tav. Alla fine convincerà i pagnottisti M5S anche sull’autonomia. I 5 Stelle non se ne vanno, hanno il bostik attaccato alla poltrona. Se cade questo governo, i 5 Stelle non direbbero certo: andiamo al voto. Il bostik attaccato alla poltrona gli farà dire: cerchiamo di trovare una maggioranza alternativa perché ce lo chiede Mattarella e dobbiamo fare la manovra. Cercheranno sponda nel PD, che adesso dice che non ci starà mai ma io non mi fido”.