Il Prof. Piergiorgio Odifreddi, matematico e docente universitario, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Di Maio già ci ha abituato alle sue difficoltà con la matematica. Forse pensa che siccome è mandato zero non si somma, confonde i numeri ordinali e i numeri cardinali. Questo è l’effetto della stupidità, quando dici cose che poi non puoi mantenere. Noi ridiamo, ma la cosa è veramente tragica. I 5 Stelle sono anche simpaciti a volte, metà delle volte dicono cose giuste perché quando uno dice cose a caso, nel 50% dei casi dice anche quella giusta, ma sono incompetenti. C’è stato un cambiamento generazionale che non corrisponde però a un aumento di competenze. Nessuno accetterebbe mai di volare su un aereo fatto da chi dice: basta con questi professoroni, questi ingegneri, l’aereo lo costruisco io”
Sulla regola del mandato zero annunciata da Luigi Di Maio
“E’ interessante –ha affermato Odifreddi-. Di Maio già ci ha abituato alle sue difficoltà con la matematica. Quando fecero il def, capendo che non si potevano aumentare le spese e diminuire le entrate, disse: non mi farò condizionare dai numeri. Mandato zero, pensa che essendo zero non si somma. Lui confonde i numeri ordinali e i numeri cardinali. Rimane il fatto che anche chiamandolo mandato zero, ne fai 3 e non 2. Si stanno impiccando con la loro stessa corda. Se seguissero le regole che si sono dati incautamente prima, molti di loro non potrebbero ricandidarsi. Questo è un po’ l’effetto della stupidità, quando dici cose che poi non puoi mantenere. Poi oggi c’è anche la questione della tav. Noi ridiamo, ma la cosa è veramente tragica. A pensare di poter fare politica ed economia senza tener conto dei numeri, poi si finisce che si va a sbattere perché i creditori i conti li sanno fare. Bisognerebbe lasciar fare il mestiere a coloro che lo conoscono. I 5 Stelle sono anche simpaciti a volte, metà delle volte dicono cose giuste perché quando uno dice cose a caso, nel 50% dei casi dice anche quella giusta, ma sono incompetenti”.
Sull’atteggiamento dell’attuale politica contro i ‘professoroni’
“C’è stato un cambiamento generazionale che non corrisponde però a un aumento di competenze. Prima un politico si faceva le ossa nei consigli comunali, poi andava in Parlamento e poi arrivava a fare il Presidente del Consiglio. Oggi c’è quest’idea del giovane e bello. Renzi è stato il primo a fare quest’affermazione. Si può essere giovani o vecchi, il problema sono le competenze. Voler aggirare le competenze poi ti porta a fare riforme come quella costituzionale che voleva fare Renzi. Questi politici credono di dover reinventare la ruota e il fuoco e pensare che loro sono i migliori. Nessuno accetterebbe mai di volare su un aereo fatto da chi dice: basta con questi professoroni, questi ingegneri, l’aereo lo costruisco io. In Italia uno dei principi generali della democrazia è la separazione dei poteri, invece noi facciamo un’estrema confusione tra legislativo ed esecutivo. Non si può fare il governante e il legislatore nello stesso tempo. Bisognerebbe meditare su come è strutturato il nostro Paese e la nostra democrazia”.