Autonomia: Ignazio Corrao, europarlamentare del M5S, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Il ricatto dei governatori di Lombardia e Veneto è assolutamente inaccettabile. La Lega non si chiama più Lega Nord perché vuole essere un partito nazionale. Se vogliono rappresentare anche il centro e il sud devono tutelare anche i cittadini del centro e del sud. Sono spaccati in due, al centro-sud non votano Lega ma Salvini. In Europa la Lega è andata contro gli interessi nazionali e ha fatto un danno al Paese. Si dovrebbe fare meno comunicazione e più fatti. Se prevalgono interessi di parte e ragionamenti di tornaconto politico, non possiamo fare altro che prenderne atto. La Lega, nello stare al governo con noi anziché con Berlusconi e fare provvedimenti buoni con gli italiani, ci ha guadagnato tantissimo in termini di consenso, si è quasi ripulita l’immagine”
Sulle tensioni M5S-Lega
“Dò ragione agli italiani, è chiaro che nessuno vorrebbe vedere una politica che litiga. In Italia purtroppo le forze politiche sono sempre state un po’ troppo litigiose. A Bruxelles i partiti hanno una dialettica molto più calma e quando ci sono interessi nazionali riescono a fare sistema molto bene. Va bene la dialettica interna, ma perlomeno fuori dovremmo essere uniti e cercare di difendere gli interessi nazionali. La decisione della Lega di non votare Von der Leyen è stata fatta per logiche di consenso interno. Una volta che hai fatto esporre il Paese, non fai quella sceneggiata e fai comunicati per dire che voti contro perché sei contro il sistema. Così non fai altro che fare un danno al Paese. Si dovrebbe fare meno comunicazione e più fatti”.
Sul caso Autonomia
“Il fatto è uno e semplice: il governo ha il dovere di tutelare i 60 milioni di cittadini italiani, non si possono creare condizioni di vantaggio solo per gli abitanti di 3 regioni. Non siamo uno Stato federale. Il ricatto dei governatori di Lombardia e Veneto è assolutamente inaccettabile. La Lega non si chiama più Lega Nord perché vuole essere un partito nazionale. Se prendono voti in tutta Italia e vogliono rappresentare anche il centro e il sud devono tutelare anche i cittadini del centro e del sud. Su sanità e scuola non ci possono essere cittadini di serie a e di serie b, già l’Italia va a due velocità e non vogliamo che questa forbice si allarghi. A noi sembra che sull’impostazione iniziale una differenza su determinati diritti e prerogative ci sia ed è per questo che il premier sta cercando di trovare un punto di equilibrio tra le esigenze delle Regioni e la tutela dei diritti di tutti gli italiani. La Lega è spaccata in due. Al nord il leghista è un leghista vero, al centro sud non esiste il leghista, si tratta di un fenomeno recente basato su un innamoramento e un sostegno a Salvini. Al centro e al sud votano Salvini, non la Lega. La dirigenza della Lega però è tutta una dirigenza che proviene dalla Lega Nord che vuole portare avanti quelle battaglie per il nord e cerca di riuscire ad ottenere quello che non è mai riuscito ad ottenere in precedenza. Il M5S però fa da contraltare”.
Sulla tenuta del governo
“Finchè si va avanti a fare le cose negli interessi degli italiani si va avanti. Se prevalgono interessi di parte e ragionamenti di tornaconto politico, non possiamo fare altro che prenderne atto. La Lega, nello stare al governo con noi anziché con Berlusconi e fare provvedimenti buoni con gli italiani, ci ha guadagnato tantissimo in termini di consenso, si è quasi ripulita l’immagine. Rimpasti? Conte oggettivamente ha fatto un lavoro straordinario, è stato nominato primo ministro da sconosciuto con tanto scetticismo attorno, ma ha convinto un po’ tutti sia in Italia che a livello internazionale”.