Pietro Orrù, sindaco di Vilminore, cittadina in provincia di Bergamo è balzato ultimamente agli onori della cronaca per aver emesso un’ordinanza un po’ particolare: chiudere una strada del suo paese ogni sera, dalle 20 alle 22 per permettere ai bambini di giocare tranquillamente lungo la via senza il pericolo delle macchine.

Vietato non giocare in strada

“Questa decisione l’ho presa qualche mese fa quando ho incontrato un padre di quel quartiere della mia città che mi ha lanciato la proposta, per cui dopo aver appurato che la necessità effettivamente non era solo per il singolo padre ma era un po’ di tutti, si è presentato dopo qualche settimana con molte firme di genitori della zona che hanno sottoscritto la richiesta, dopo di che l’ho fatta esaminare dai miei consiglieri e alla fine abbiamo dato l’ok anche perché non avrei potuto dire di no a questa richiesta, avendo io stesso due bambine piccole che amano giocare in strada nelle sere d’estate. Ci ha molto sorpreso questo risalto mediatico che poi funge anche da pubblicità inaspettata per la nostra comunità perché non la ritengo una cosa così trascendentale per le nostre zone e soprattutto perché noi siamo cresciuti giocando in strada e non vedo perché i bambini di oggi non possano più farlo! La voce e gli schiamazzi dei bambini durante le sere estive, nel dopo cena è sicuramente un rumore piacevole e, nonostante ci sia stato qualcuno, soprattutto qualche anziano che si sia lamentato di questa ordinanza, la maggior parte dei miei cittadini è molto contenta di concedere due ore al giorno, dalle 20.00 alle 22.00 ai bambini che vogliono correre in strada o giocare a pallone. Avendo una famiglia giovane ho vissuto le difficoltà che ad esempio una donna incinta deve subire per cui ho predisposto anche dei parcheggi rosa vicino i distretti sanitari in cui si devono recare le donne in dolce attesa: sono molto vicino ai miei cittadini e penso a quello che potrebbe essere più opportuno fare per le famiglie e per far sì che anche i bambini di oggi possano scoprire la bellezza di scender in strada a giocare come si faceva qualche anno fa.”