Incidenti stradali: il weekend che ci siamo lasciati alle spalle ci ha portato via una dozzina di giovani, come tanti anni fa, sconquassando famiglie e l’opinione pubblica. “Il dato preoccupante è quello che si attesta intorno alle tremila vittime l’anno, numero difficile da abbattere, in quanto causato dai comportamenti dei conducenti – ha osservato Giandomenico Protospataro, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus – il modo di fare di chi è alla guida è complicato da gestire, più delle situazioni legate ai comportamenti del veicolo o della strada. Negli ultimi anni, in tema di incidenti stradali c’è stato un andamento fluttuante dei dati, si è avuto un incremento tra il 2014 e il 2015 successivamente sceso, ma che ora sta di nuovo risalendo. Le vecchie previsioni prevedevano una quantità di vittime considerevole, che fortunatamente si è ridotta complice la tecnologia.”

L’uso degli smartphone

Incidenti: l’obiettivo è quello di ridurre al massimo la quantità di vittime coinvolte. La tecnologia è un fattore importante, sia nel migliorare la situazione che nel prevenirla. Se da un lato l’uso “degli smartphone per connettersi ai social non è d’aiuto, è sbagliato, può generare distrazioni e causare un aumento dei morti – ha spiegato il primo dirigente della Polizia di Stato – dall’altro grazie alle novità tecnologie si comincia a parlare di guida autonoma.”

Le pene

Quali pene vengono inflitte all’autore del sinistro? E’ la giusta misura per contrastare il problema? “La pena si aggira intorno ai ventiquattro anni di reclusione, ed è già stata considerevolmente inasprita – si è congedato Protospataro – parliamo di omicidio stradale e di un fatto colposo, ma il punto è fare prevenzione. Le norme penali non costituiscono un deterrente, bisogna incrementare il controllo su strada, estendere l’uso delle tecnologie da remoto, come in altri paesi del mondo, e ridurre casi sistematici che sempre più spesso diventano la regola.”

 

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