Da qualche settimana a questa parte sta spopolando su Facebook un hashtag, #adottaunsecchione, al fine di sensibilizzare i cittadini di Roma a ripulire tutti insieme i cassonetti dell’immondizia colmi di rifiuti che invadono le strade della Capitale diffondendo un odore nauseabondo in ogni dove e che rischiano di creare una vera e propria emergenza sanitaria che potrebbe essere molto dannosa per gli abitanti della città. L’ideatore di questo hashtag è un ragazzo romano, Stefano Federici che, insieme a suo padre, si occupa ogni giorno di ripulire la strada adiacente la propria abitazione, in accordo con gli operatori dell’Ama e che è intervenuto ai nostri microfoni per parlare proprio di questa sua iniziativa.
#adottaunsecchione
“Questa campagna di sensibilizzazione si è diffusa molto in queste settimane ma in realtà è stata creata da molto tempo. Sotto casa dei miei genitori ci sono dei cassonetti dell’immondizia che sono spesso stracolmi e che emanano degli odori davvero nauseanti quindi, tempo fa insieme a mio padre abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e da due anni a questa parte abbiamo fatto in modo di collaborare con Ama facendoci alzare da loro i cassonetti per pulire meglio sotto o facendoceli svuotare una seconda volta nell’arco della giornata. Ad esempio, noi sappiamo che ogni giorno alle 15 passa il camion dell’Ama e quindi ci facciamo trovare avanti ai cassonetti muniti di guanti, mascherina e rastrello. Da quando ho lanciato questa campagna sui social leggo molti commenti negativi di persone che scrivono di pagare la Tari e di non doversi quindi preoccupare per la sporcizia fuori dai cassonetti ma, a mio avviso, non bisogna reagire in questo modo: occorre più collaborazione da parte di tutti i cittadini, che nel loro piccolo possono davvero cambiare le cose in un momento di così grande emergenza. Meno menefreghismo c’è e prima riusciremo ad uscire da questa situazione problematica che sta investendo tutta Roma. Capita a volte di vedere gente che si ferma a darci una mano a ripulire la strada ma la cosa che mi lascia interdetto è che sono sempre persone di una certa età e mai giovanissimi: forse perché si ricordano di com’era la città una volta e vorrebbero tornasse a spendere in quel modo o forse perché hanno più tempo, non so… Però ognuno mettesse del suo per aiutare la pulizia di questa città potremmo fare in breve dei passi davvero importanti!”