Sono 222 gli attacchi in Trentino che orsi e lupi hanno sferrato a coltivazioni, alveari, greggi e mandrie. Pecore, vitelli, mucche e asini, sono stati colpiti anche all’interno delle aziende vicino agli alloggi degli agricoltori o nei pressi dei centri abitati.
I grandi predatori e non, causano ogni anno danni alle coltivazioni e alle mandrie
Lo dice la Coldiretti alla manifestazione di piazza Dante a Trento. Una manifestazione che ha raccolto oltre mille agricoltori scesi da pascoli e malghe per protestare contro i gravi danni causati dai grandi predatori. Simbolo della manifestazione in piazza con allevatori e agricoltori la capretta “Cappuccettorosso” scampata all’assalto dei lupi #stoconcappuccettorosso. Secondo la Coldiretti, le misure ordinarie non sono più sufficienti e la resistenza di chi lavora e vive sul territorio è ormai al limite.
Nel solo territorio del Trentino ci sono quasi 70 orsi fra cui il pericoloso M49. Negli ultimi quattro mesi del 2019 questa razza di orso, è stato protagonista di 16 tentativi di intrusione in zone abitate e 13 uccisioni di animali da allevamento. Secondo la Coldiretti, molti agricoltori sono costretti ad abbandonare i territori montani a causa degli attacchi, perdendo così la tradizionale attività di alpeggio nelle numerose malghe con costi economici, ambientali e sociali incalcolabili.
Negli ultimi anni si è reso necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie, al fine di proteggerle dagli attacchi. Infatti, recinzioni e cani da pastori spesso non sono sufficienti per scongiurare il pericolo. La Coldiretti la situazione emergenziale richiede nuove modalità di azione all’interno dei piani di governo della fauna selvatica.
Gli animali selvatici distruggono i raccolti, sterminano gli animali e causano incidenti stradali
Sono necessarie misure di contenimento – evidenzia Coldiretti – per non lasciar morire i pascoli. La Coldiretti ha chiesto che il problema dei predatori sia affrontato ai massimi livelli in un vertice con il Ministero dell’Ambiente e con il Presidente della Regione. Servono delle misure da adottare a tutela delle comunità montane.
Del resto, questa situazione si somma ai problemi di sovrappopolamento di numerose altre specie selvatiche. Cinghiali, caprioli e nutrie si moltiplicano in una situazione di assoluta mancanza di adeguate misure di programmazione necessaria per evitare il conflitto con il lavoro agricolo. Gli animali selvatici che distruggono i raccolti, sterminano gli animali, causano incidenti stradali. Il totale dei danni nei campi raggiunge i 100 milioni di euro, senza contare i casi in cui ci sono state purtroppo anche delle vittime.
fonte DIRE