Elena Fattori, Senatrice del M5S, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Fondi russi a Lega? Non si possono derubricare queste cose solo perché si è al governo insieme, in altri tempi avremmo messo sottosopra il parlamento per una cosa simile. Oggi parlare di un M5S non ha più senso, ce ne sono tanti, io faccio parte di quello antico. Quella guidata da Luigi Di Maio è ormai una sottocategoria del Movimento che non rappresenta tutti. Critiche di Di Battista? Credo sia un valore aggiunto avere delle critiche costruttive. Di Maio non ha nessun diritto di giudicare chi fa qualcosa a nome suo, bisogna che scenda dallo scranno dell’imperatore perché l’Italia è una democrazia e ognuno può dire quello che vuole. Forse Di Maio dovrebbe attivare l’ascolto nei confronti di chi gli dice che c’è qualcosa che non va. Se fino adesso si è stati zerbini di Salvini, non scordiamoci che i nostri voti sono soprattutto al sud, addirittura cedere sulle scuole al sud vorrebbe dire suicidio completo. Quella di Di Maio deve essere una resistenza vera su questo tema”

Riguardo la questione dei presunti finanziamenti dalla Russia alla Lega

 “Su questa vicenda bisogna indagare, inutile richiamare vicende precedenti come i soldi russi al Partito Comunista come ho visto in un servizio su Rai 2 –ha affermato Fattori-. La presidente del Senato ha detto che sono pettegolezzi, io non posso giudicare se sia davvero così, però credo che su una questione del genere l’atteggiamento giusto sia quello di fare chiarezza. Non si possono derubricare queste cose solo perché si è al governo insieme. In altri tempi avremmo messo sottosopra il parlamento per una cosa simile. Oggi parlare di un M5S non ha più senso, ce ne sono tanti. Io faccio parte di quello antico. Come disse Di Battista la coerenza è un valore, l’intransigenza anche. Veder cambiare certi principi per convenienza non è semplice. Quella guidata da Luigi Di Maio è ormai una sottocategoria del Movimento che non rappresenta tutti”.

Sulle critiche di Di Battista al M5S

 “Credo sia un valore aggiunto avere delle critiche costruttive. Di Maio non ha nessun diritto di giudicare chi fa qualcosa a nome suo, bisogna che scenda dallo scranno dell’imperatore perché l’Italia è una democrazia e ognuno può dire quello che vuole. Forse Di Maio dovrebbe attivare l’ascolto nei confronti di chi gli dice che c’è qualcosa che non va. L’esperienza di governo è andata male perché non si sono fatti valere i numeri in Parlamento. E’ avvenuto esattamente il contrario. C’è stato un centralismo governativo che ha imbavagliato e incaprettato il Parlamento e all’interno del governo ha comandato più la Lega. Ci sono stati errori enormi dall’inizio di questo governo. Alcuni di noi l’hanno detto e sono stati espulsi o sospesi”.

Riguardo lo scontro su autonomia e scuola

 “Se fino adesso si è stati zerbini di Salvini, non scordiamoci che i nostri voti sono soprattutto al sud, addirittura cedere sulle scuole al sud vorrebbe dire suicidio completo. Quella di Di Maio deve essere una resistenza vera su questo tema. La scuola non va toccata perché è la categoria di lavoratori che più si sa imporre, quando si fa una riforma della scuola bisogna ascoltare tutti, se si sbaglia lì si è morti politicamente. Spero ci sia la voglia di essere davvero 5 Stelle su questo tema e di non fare scuole di Serie A e di Serie B. Non c’è trattativa su una cosa del genere, la scuola deve essere nazionale. Impariamo da quello che è accaduto con la sanità”.