Gender gap: è aumentata la quantità di donne che fa sport, in dieci anni sono l’11,9% in più, ma nel tempo lasciano prima degli uomini. Questi i risultati di una ricerca condotta dal Censis. “Sulle donne pesano i carichi e le incombenze della famiglia – ha osservato Anna Italia, a Tutto in Famiglia su Radio Cusano Campus – e si trovano ad avere meno tempo libero a disposizione”.
Le sportive più famose raccontate dai mass media
L’indagine in corso rientra in un progetto “contro la discriminazione e la violenza di genere. Abbiamo organizzato degli stand con alcuni studenti universitari, attraverso i quali abbiamo distribuito i nostri gadget, con messaggi evocativi, e tra le altre domande chiedevamo qual è la sportiva più amata – ha spiegato la ricercatrice – al primo posto c’è Federica Pellegrini, segue Tania Cagnotto e Bebe Vio.”
Gender gap: per quali motivi esiste una forte differenza tra uomini e donne, nel mondo dello sport. Non è un problema numerico, ma è una questione collegata al percorso, “le donne finiscono prima, nonostante l’aumento numerico. La maggior parte dei dirigenti delle società sportive sono uomini, le donne sono sottorappresentate – ha aggiunto Anna Italia – se andiamo a vedere chi comanda sono sempre gli uomini. Non è neppure un problema di competitività, Federica Pellegrini è molto competitiva, e comunque nello sport per ottenere risultati è necessario essere competitivi, forse gli uomini hanno un modo diverso di competere, ma questo non significa che le donne sono da meno. E’ più che altro un problema di immagine, di stereotipi che il femminile non riesce a scrollarsi di dosso.”
Carriere maschili vs femminili
Le carriere maschili non vengono interrotte, quelle femminili sì. “Le donne sono costrette a rallentare tra i 30 e i 40 anni, e quando rientrano non sempre riescono a recuperare – si è congedata così la dottoressa Italia – paragonando la situazione a quella universitaria: ai testi di ingresso ci sono più donne, studiano e sono più brave dei maschi, ma la carriera è più accidentata.”