Pigneto: è uno dei quartieri più ambiti dai giovani romani, pieno di locali e abitato da innumerevoli artisti e aspiranti tali. “E’ stato paragonato al Greenwich Village di New York – ha fatto notare Jo Amodio, ai microfoni di Radio Cusano Campus – bisogna restituire dignità alle persone che vogliono vivere d’arte.”
Parlare d’arte. Al Pigneto, il progetto
Queste soltanto alcune delle ragioni per cui viene ideato Parlare d’arte. Al Pigneto. “L’idea nasce in Mozambico, qualche anno fa, dove incontro un gruppo di artisti locali che decido di intervistare, l’esperienza è stata talmente gradevole che ho voluto replicare la stessa formula nel posto in cui vivo – ha spiegato il regista a Tutto in Famiglia – attraverso il mio lavoro ho scelto di indagare una realtà importante per l’identità del quartiere, quella degli artisti.”
Pigneto: quartiere del quadrante est di Roma, vive le stesse problematiche delle altre zone della città, ha ospitato le più importanti pellicole cinematografiche come Roma città aperta, Accattone. “Ho voluto far mia la teoria del pedinamento o del buco della serratura di Zavattini – ha aggiunto Jo Amodio – ho lasciato parlare gli artisti del posto, ho passato un anno nelle loro case, sui tetti delle case, in modo che ne venisse fuori un documentario.”
I protagonisti del documentario
“Tutti gli artisti intervistati vivono e lavorano in questo posto, fanno più casa che bottega, e indagando nelle loro vite ho scoperto che questo posto offre poco, sia a livello di produzione che di distribuzione dell’arte – si è congedato così Jo Amodio, ideatore e regista di “Parlare d’arte. Al Pigneto” – bisogna favorire l’arte in tutti i modi e con ogni mezzo, loro ci mettono l’estro, la creatività, ma la difficoltà è fare in modo che possano sopravvivere dei loro prodotti. L’artista elabora la realtà e la restituisce al pubblico facendone emergere dei problemi, è per questo che è necessario restituire dignità alle persone che vogliono vivere d’arte.”
“Parlare d’arte. Al Pigneto” è soltanto la prima di una serie di tappe nelle vite e tra i bisogni degli artisti.