Annullamento del concorso per dirigenti scolastici: che perdita di tempo! Le prove sostenute dagli aspiranti sono eliminate. Come difendersi? Chi ne fa le spese? Ne abbiamo parlato con Gerardo Soricelli, docente di Diritto Amministrativo II dell’Università Niccolò Cusano, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus.

La decisione del Tar

“Per annullare un concorso nazionale è necessario che ci siamo i presupposti fondamentali, tanto da indurre il Tar ad una decisione simile. Vi erano tra i commissari persone che non avevano i requisiti per essere nominati membri della commissione – ha osservato il prof. Soricelli – le scuole però possono correre ai ripari dando degli incarichi temporanei dirigenziali, fino a che la situazione non si sblocca e diventa chiara. E’ necessario, dunque, chiedere ad un professore che ha attitudine al ruolo di dirigere la struttura.”

La situazione attuale

Annullamento concorso per dirigenti: al momento i provvedimenti sono annullati, non esistono. Per risolvere la situazione è necessario che a prendere una decisione siano i dirigenti. “Loro si occupano della gestionale della scuola e con le amministrazioni possono decidere – ha osservato Gerardo Soricelli – non incolperei nessuno, queste sono circostanze in cui possono configurarsi delle illegittimità. Bisogna aspettare le decisioni processuali e agire sulla base di quelle. Se positive danno corso all’assunzione, se negative no. L’attesa fino a settembre però è obbligatoria, e successivamente la scuola dovrà decidere il da farsi e può farlo, altrimenti si rischia di creare disfunzione su disfunzione.”

La sbagliata interpretazione delle regole

Cosa c’è dietro l’annullamento? “Voglio credere che abbiano interpretato male le legge. I requisiti e le condizioni per accedere ad un concorso sono chiare, in alternativa possono crearsi conflitti. Voglio credere che abbiano interpretato male le norme, alcune si intersecano e in parte sono applicabili, in altra parte no e si hanno difficoltà ad applicarle – si è congedato il docente di Diritto Amministrativo – bisogna fare una legge ben precisa sui componenti dei concorsi nazionali. Fare una legge significa ricominciare da nuovo e reimpostare le regole.”

 

 

Ascolta qui l’intervista integrale