Leadership: quali e quanti sono i modi per ottenere consensi ed esercitare il potere sugli altri? Chi è il leader? Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia con Marino D’Amore, sociologo e criminologo dell’Università Niccolò Cusano.
Tipologie di leadership
Le principali teorie sul tema risalgono agli anni ’30, in pieno totalitarismo, furono tre le tipologie di leadership individuate: autoritaria, democratica e laissez-faire. “La prima vedeva una linea molto dura, il leader non si metteva in una situazione di parità coi seguaci, nei gruppi dove vi è una leadership autoritaria vi è alta produttività e un alto tasso di aggressività – ha osservato D’Amore – la linea democratica, invece, permetteva alle varie personalità di prendere decisioni solo dopo aver consultato i membri del gruppo, così venivano anche responsabilizzati gli altri.”
Chi è il leader?
L’esercizio della leadership è possibile se in un gruppo è stata individuata la persona adeguata ad esercitare un determinato potere. Il leader è, in genere, “l’esponente più carismatico, colui che accentra le responsabilità su di sé. Essere un leader significa avere delle responsabilità, anche nel caso in cui le cose non dovessero funzionare. Una guida sbagliata produce effetti sgradevoli – ha spiegato il professor Marino D’Amore – il leader ha la funzione di migliorare la situazione dei paesi che stanno attraversando periodi di crisi, è in queste circostanze che viene fuori il carisma. Non sempre il leader è il più meritevole del gruppo, magari è quello che ha più coraggio e che magari, attraverso forme demagogiche e populiste, riesce a convincere una vasta gamma di seguaci sulle proprie convinzioni, inquadrando un nemico da combattere o cercando un capro espiatorio.”
Autorità vs autorevolezza
Leadership: se esercitata con aggressività può ledere gli equilibri di un gruppo e funzionare soltanto “nel breve periodo. Il leader deve essere autorevole, deve essere disponibile al contraddittorio con umiltà – si è congedato D’Amore – quando il leader crea empatia col gruppo ottiene i risultati migliori. Molti personaggi autoritari infatti sono finiti in maniera tragica. La storia ci insegna molto in questo senso.”