Cosa devono fare gli atleti, maschi e femmine, per poter entrare a far parte del mondo del professionismo sportivo?

Lo abbiamo chiesto al sottosegretario del Consiglio dei Ministri, Simone Valente, intervenuto a Un Giorno da Ascoltare.

“E’ un tema molto importante e molto sentito da parte dell’attuale Governo. Per la prima volta si è affrontato un tema in una legge che è stata approvata dalla Camera recentemente.”

I passi da fare verso il professionismo sportivo

“Bisogna cambiare l’approccio e iniziare a parlare di lavoratori sportivi, uomini e donne che siano. C’è bisogno di fare una premessa: c’è una legge in vigore dal 1981 che da la possibilità alle Federazioni Sportive di riconoscere il professionismo nello sport quindi in realtà basterebbe soltanto applicarla però penso che al giorno d’oggi sia giusto che vengano riconosciute tutte le tutele di qualsiasi altro lavoratore, come nel caso delle donne, la maternità. E’ giunto il momento di passare alle azioni: non serve una nuova legge ma occorre che tutte le federazioni inizino ad indirizzare le giuste risorse nei settori che si vogliono sviluppare per mantenere una sostenibilità del sistema.”

Gli impedimenti nell’attuazione della legge 91/1981

“Il Presidente del Coni, Malagò, conosce bene la situazione. Ci vorrebbe che ognuno si assuma le proprie responsabilità iniziando a fare delle azioni concrete, in modo da poter mettere in moto un circolo virtuoso e far sì che questi atleti possano dedicarsi allo sport con maggiore tranquillità. Bisogna ringraziare anche i gruppi sportivi militari però che danno l’opportunità agli atleti di svolgere il loro sport con la massima attenzione ma occorre inserire un altro concetto, ovvero dello sport come industria che da lavoro a persone qualificate e professionali però c’è bisogno di investire. Per quanto riguarda questo governo c’è da dire che è molto attento, c’è tanto ancora da fare e ancora molti decreti attuativi: lo sport ha bisogno di sostegno e di risorse, di far crescere la base che è ancora sofferente. La tempistica per l’attuazione della legge dipende molto dalle commissioni parlamentari però penso che entro l’anno sicuramente questa legge vedrà la luce.”