Giorgio Mulè, deputato e portavoce di Forza Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Scontro in Forza Italia? Dopo le nomine è cominciata una guerra tra eserciti di Franceschiello. Se Toti dice che oggi il cielo è blu e la Gelmini non l’ha interpretato bene, nel giro di un’ora escono le batterie, ovvero i fan della Gelmini che dicono: no, il cielo è grigio come dice Gelmini. Siamo anche peggio del Pd in questo, perché non c’è neanche l’effervescenza dei Civati, dei Cuperlo, che almeno facevano ridere. Berlusconi ‘bannato’ dal profilo fb di Salvini? Dicono che non conti più nulla ma è ancora il campione da battere. Per relazioni e capacità diventa ancora una volta il grande spauracchio anche di persone che hanno una leadership certificata dai voti come Salvini. Csm? La magistratura politicizzata è un attentato alla democrazia di questo Paese. Abbiamo una magistratura totalmente dipendente e asservita alla volontà dei singoli, c’è una guerra tra bande”

Sullo scandalo Csm

 “Questo succede quando sei abituato a dividere il mondo in bianco e nero, senza riconoscere il grigio che non è necessariamente un colore brutto, talvolta può essere il colore adatto –ha affermato Mulè-. Io adorerei una magistratura grigia, cioè una magistratura che non prende posizioni e si limita ad applicare la legge. Questo purtroppo non è successo in questo Paese e infatti si è aperto il vaso di Pandora e sta uscendo tutto lo schifo a cui stiamo assistendo. Quello che succede intorno al Csm è di una gravità inaudita, attiene ad uno dei centri nevralgici della democrazia italiana. La giustizia è libertà, garanzie, tutti principi che non solo vengono messi in discussione, ma che sono stati travolti. Che fiducia puoi avere in una magistratura del genere? Qui non si tratta di toghe rosse o toghe nere, ma sono 20 anni che diciamo che i magistrati sono organizzati come una casta chiusa al suo interno e quando dicevamo che era politicizzata intendevamo esattamente questo. La magistratura politicizzata è un attentato alla democrazia di questo Paese. Come ha detto il Capo dello Stato la magistratura deve ritrovare se stessa, riscoprire l’indipendenza, qui c’è una magistratura totalmente dipendente e asservita alla volontà dei singoli, c’è una guerra tra bande che mina alle fondamenta le istituzioni democratiche dello Stato. Negli ultimi 20 anni ci sono state 12 riforme della giustizia in questo Paese, ma nessuna di queste ha avuto il coraggio di andare al nocciolo del problema: la separazione delle carriere, la composizione del Csm deve essere in base a persone che si candidano in maniera trasparente. Il sistema disvelato oggi dimostra come ci siano mosse soltanto di natura politica. Quando hai due-tre deputati del Pd che si siedono a tavolino con membri del Csm e candidati alla Procura di Roma e insieme pianificano le mosse da fare per delegittimare un candidato rispetto a un altro perché quello più amico, che credibilità può avere una procura in cui ho fatto mettere un candidato amico? Lì c’è il grande alibi della sacralità della magistratura, ma quale sacralità? Qui c’è la peggiore spartizione”.

Sullo scontro interno a Forza Italia

 “Assisto abbastanza basito a quello accade perché non è quello che doveva succedere –ha dichiarato Mulè-. In questa fase, piuttosto che questa guerra tra eserciti di Franceschiello, ci doveva essere una sana e matura discussione sulle regole da mettere alla base delle primarie e dell’elezione dei nuovi coordinatori. Questa fase obbligava le persone che erano state indicata di questo, e quindi Carfagna, Gelmini e Toti, a fare tre passi indietro rispetto al dibattito politico in corso nel partito, per preparare le regole. Invece subito dopo le nomine si è cominciato a dividere il bianco e nero, i buoni e i cattivi. Ci sono delle cose ridicole, si scatenano a una certa ora. Se Toti dice che oggi il cielo è blu e la Gelmini non l’ha interpretato bene, nel giro di un’ora escono le batterie, ovvero i fan della Gelmini che dicono: no, il cielo è grigio come dice Gelmini. Berlusconi ha fatto questa scelta perché è un arricchimento. Puoi anche pensare che l’arancia non vada bene sul pesce, ma quando lo provi poi scopri che ci va benissimo. Per me è un grande arricchimento che Toti e Carfagna possano ragionare insieme sul da farsi, anche in maniera ruvida, devi avere però la maturità di avere quel ruolo, devi avere la leadership. Non possiamo continuare ad occupare le agenzie con i nostri sterili e inutili dibattiti. Noi come il PD? Da noi non c’è neanche l’effervescenza dei Civati, dei Cuperlo. Non abbiamo neanche quella capacità di far ridere”.

Tra le parole censurate sul profilo facebook di Salvini c’è anche ‘Berlusconi’

 “Dicono che il Cavaliere non conta più nulla, dopodichè in campagna elettorale non si trova di meglio che averlo come principale competitor. Berlusconi è sempre determinante, guardate cosa sta facendo in Europa nella totale assenza dei nostri campioni italici. E’ una persona superiore, è la persona che per relazioni e capacità diventa ancora una volta il grande spauracchio anche di persone che hanno una leadership certificata dai voti come Salvini. E’ ancora il campione da battere”.