Il Cnr ha reso noti i risultati di una ricerca secondo la quale sarebbe possibile trasformare le biomasse in combustibile diesel utilizzando vapore e luce solare. La ricerca è stata pubblicata su Nature Energy e firmata anche dall’Istituto di chimica dei composti organometallici del Cnr.
Lo studio è stato pubblicato su Nature Energy e che pone un traguardo importante nell’ambito del riutilizzo delle biomasse
Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’Istituto di chimica dei composti organometallici del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iccom). Una ricerca che pone un traguardo importante nell’ambito del riutilizzo delle biomasse. Infatti, è possibile usare materiali fotocatalitici, cioè capaci di usare l’energia solare, per trasformare biomasse lignocellulosiche, ovvero derivate da residui agricoli e forestali, in carburanti utilizzabili dagli aereomobili. La ricerca del Cnr-Iccom trova riscontro nell’alternativa ai combustibili fossili utilizzati nel trasporto aereo. Mira quindi ad aumentare la sostenibilità energetica del trasporto aereo.
Il combustibile in questione ha sicuramente un un minor impatto ambientale. “Questo carburante inquina meno perché non utilizza carbonio fossile. Infatti, utilizza carbonio riciclabile ottenuto dalle biomasse. Le biomasse sono prodotti di scarto che costituiscono la più grande fonte di carbonio in natura”. Così afferma Feng Wang, uno degli autori dello studio, ricercatore all’Accademia Cinese delle Scienze. Si tratta di una ricerca che ha visto la collaborazione fra più Paesi quali Cina, Italia, Francia e Germania. Molti gli istituti coinvolti oltre al Cnr-Iccom, come il Dalian Institute of Chemical Physics Accademia Cinese delle Scienze, l’Università di Trieste. Non solo perché hanno preso parte al progetto anche il Consorzio interuniversitario nazionale per la scienza e la tecnologia dei materiali (Instm), il Sincrotrone francese Soleil e la tedesca Forschungszentrum Juelich GmbH.
Lo studio è stato finanziato dalla National Natural Science Foundation e dal Strategic Priority Research Program dall’Accademia Cinese delle Scienze, dall’Università di Trieste, dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e dal consorzio interuniversitario nazionale per la scienza e la tecnologia dei materiali. Inoltre, in via di definizione da parte del Ministero affari esteri e cooperazione internazionale, ulteriori finanziamenti nell’ambito degli Accordi strategici Italia-Cina.
Fonte DIRE