Sergio Vessicchio, telecronista e giornalista campano, è intervenuto a Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente. Vessicchio è finito agli onori della cronaca per aver insultato il guardalinee Annalisa Moccia, colpevole secondo il giornalista, di essere un arbitro donna che dirigeva una gara maschile. Il telecronista ha parlato del Mondiale femminile di calcio, ma non solo.
Sul Mondiale di calcio femminile
“Il calcio femminile è una bufala. È una fake news continua. I tg e i giornali continuano a sottolineare record di ascolti, ma quale record! Le donne che giocano a calcio non le guardano nemmeno gli uomini più malati. Vogliono indirizzare la gente verso questo sport. Le calciatrici sono brutte, sono dei maschi. Non ho visto nemmeno una partita e non lo farò. Il calcio femminile va sostenuto nel rispetto di chi vuole praticarlo ma non enfatizzarlo in questo modo. Farlo è una forzatura. I numeri degli spettatori tanto osannati sono gonfiati, non è vero. Devono portare il business nel calcio femminile, prolificheranno i procuratori. Vogliono fare del calcio femminile, che è ancora vergine, un business”.
Sui calciatori curati
“Quei calciatori che si fanno la coda sono dei “femminelli”. I calciatori con il codino mi fanno schifo. Un calciatore femmineo che scende in campo non è un giocatore. Mi infastidiscono, per me il calciatore deve essere un esempio. Il portiere di una squadra, per esempio, non si può fare la coda di cavallo, così come non posso fare i calciatori quei biondini che sembrano delle femminucce. Non scherziamo! Io me la prendo anche con coloro che giocano a calcio e non fanno gli uomini”.
Il calcio maschile e femminile
“Il mondiale di calcio femminile mi sta dando ragione. Io ho sempre detto che gli arbitri donna devono dirigere i campionati femminili, così come gli allenatori donna devono allenare le squadre femminili. Non si devono mischiare uomini e donne nel calcio. E sto avendo ragione a livello mondiale. Per me sarebbe vergognoso anche se un arbitro uomo dirigesse una partita di calcio femminile. E’ un fatto pratico. Per esempio gli arbitri uomini quando devono dividere una piccola rissa in campo mettono le mani sul petto dei giocatori, con le donne non devono e non possono farlo. Il calcio femminile va rispettato in quanto tale, così come il calcio maschile. La promiscuità mi dà fastidio. Se promiscuità deve essere allora l’attaccante della Juventus deve essere donna. Non va bene che facciamo fare gli arbitri alle donne nelle gare maschili e poi non le facciamo giocare con gli uomini”.
Le donne uguali agli uomini
“Io rispetto le donne, non sono contro di loro. Penso, per esempio, che le donne e gli uomini debbano prendere lo stesso stipendio se svolgono le stesse mansioni. E’ una discriminazione sulla quale non transigo. La combatto. La donna va rispettata nella sua essenza, è superiore all’uomo. Va tutelata a tutti i livelli e per vari motivi. E’ un essere speciale. Non va ridicolizzata mandandola su un campo di calcio e strumentalizzando la sua voglia di fare calcio è sbagliato. Nessuno mi toglie dalla testa il fatto che stiano strumentalizzando il calcio femminile”.
Sugli insulti ad Annalisa Moccia, guardalinee nella gara di Eccellenza, Agropoli – Sant’Agnello
“Ho sbagliato e ho chiesto scusa mille volte, sono stato querelato dalla signora Moccia. Comunque grazie a me ha avuto grande visibilità. Ma sapete perché i riflettori sulla vicenda si sono spenti? Perché molti la pensano come me. Molti uomini e anche molte donne. Sì tante donne. Venite a farvi un giro con me ad Agropoli e vi faccio vedere come le donne siano dalla mia parte”.
Sulla Nazionale maschile
“Dopo calciopoli faccio il tifo contro la Nazionale maschile, spero che non vada né ai Mondiali né agli Europei perché sono contro la Figc”.
Le donne che parlano di calcio
“Cero che le donne possono parlare di calcio! Ma solo se sono competenti. Io sono una fan di Ilaria D’amico, superiore a tanti uomini in tv”.