Fabrizio Marrazzo è tra gli organizzatori del Lazio Pride che si terrà a Frosinone sabato 22 giugno dalle ore 15.30. Intervenuto su Radio Cusano nel programma Un Giorno da Ascoltare, ha parlato dell’importanza di questa manifestazione.
Lazio Pride 2019
“Una settimana ricca di impegni e di manifestazioni importanti e oggi si discuterà delle proposte di legge contro la transfobia nella Regione Lazio ma anche a livello nazionale per far sì che la legge che verrà discussa in commissione e che ci auguriamo verrà presto approvata, possa essere una legge che porti ad azioni concrete come il bullismo nelle scuole, supporto per le persone transessuali che abbiamo subito un atto denigratorio, vittime di angherie con tutte le cure necessarie come avviene nelle altre città europee e che ci siano delle azioni mirate per le vittime di omofobia e transfobia: ogni anno in Italia si registrano oltre 20.000 persone che chiamano il nostro numero di assistenza che è l’800793793 quindi c’è bisogno di azioni concrete che siano un reale supporto per la comunità e vogliamo evitare che la Regione Lazio faccia una legge di principio ma che invece faccia una legge concreta che dia delle azioni reali e su questo abbiamo avuto il supporto di buona parte della maggioranza e anche del M5S che oggi verranno a presentare quelle che sono le loro proposte e iniziative e si confronteranno con noi.”
La scelta di Frosinone
“Quest’anno è importante scendere in piazza perché sono 50 anni dal primo Pride, in tutta Italia ci saranno quaranta città in tutta Italia e qui abbiamo lanciato il Lazio Pride perché è un’iniziativa che va a portare i diritti della comunità LGBT all’interno della Regione Lazio in quei luoghi dove questa sensibilità non arriva: a Roma è una cosa importante ma andare anche nelle periferie è doveroso, infatti siamo stati anche a Latina dove abbiamo fatto una ribellione in cui poi ha vinto uno dei Sindaci favorevoli alle nostre istanze e ai nostri diritti. Lo stesso è accaduto lo scorso anno ad Ostia dove siamo scesi in piazza per combattere la mafia che miete molte vittime nella nostra comunità; quest’anno siamo a Frosinone perché è uno dei piccoli centri dove ci sono ancora molte resistenze, il Comune si è posto contro sin dall’inizio a questa manifestazione cercando prima di farci passare in una zona periferica e poi negando il patrocinio che ci è stato concesso solo in un secondo momento. Noi quando andiamo in questi centri andiamo a dare anche sostegno e supporto alle persone che ne hanno bisogno!”