Claudio Rossetti, tecnico federale del Nuoto, parla dal Collegiale di Barcellona
L’allenatore FIN è intervenuto a Radio Cusano Campus spiegando alcuni aspetti del lavoro svolto
dagli azzurri; e commentando la squalifica di Vergani dice….
Claudio Rossetto è uno dei tecnici federali più in vista, del mondo natatorio. E’ intervenuto direttamenet dalla Spagna, domenica, nella trasmissione sportiva di Radio Cusano Campus. Impegnato in un Collegiale (raduno con tanto di misurazioni cronometriche), ci ha parlato dei prossimi impegni.
“Siamo adesso a Calella, a una sessantina di chilometri da Barcellona. C’è un centro molto organizzato per gli allenamenti e staremo tredici giorni qui. Poi faremo il meeting, la competizione, a Barcellona e torneremo a casa, per il Settecolli”.
Possono già darti riferimenti, tu che curi la velocità, questi due appuntamenti?
“Sì, sì, ultimi appuntamenti, prima del Campionato del Mondo. Sono stimolanti, e li spingeremo a dare il massimo. Non come una competizione regionale, con tutto il rispetto, perché abbiamo bisogno di atleti di pari valore”.
Tutto nell’ottica iridata!
“Sì, ed anche in ottica olimpica”.
Fuor di metafora, l’attualità ci porta a chiedere i tuoi pensieri sulla vicenda Vergani, tutto sommato evitabile, senza voler giudicare (squalifica di 3 mesi per l’atleta azzurro, ex Carabiniere, n.d.r.).
“Andrebbero evitate queste situazioni, che creano sempre dubbio e sospetto, sulle prestazioni dei ragazzi del Nuoto. Nel piano specifico una leggerezza, ed infatti è stata punita con tre mesi. Qualcosa che non migliora la prestazione tecnica, peraltro”.
Butini ha fatto un tagliafuori, usando un termine cestistico, sulla vicenda Magnini. Quattro anni di squalifica, per una telefonata, mentre Vergani, che è stato pizzicato, tre mesi. Non c’è sproporzione?
“Sì, su Magnini: su Vergani, secondo me, è stata fatta una corretta valutazione, non per Magnini. Per me paga troppo, ma non è ancora finita la situazione, vedremo”.
Il rischio è che se fosse confermata questa sanzione, Vergani arriverebbe giusto giusto a una data imminente, rispetto ai Mondiali. E fin lì non può allenarsi in un Centro Federale, per la squalifica: o dico un’inesattezza?
“No, non si può allenare, fino al termine della squalifica, in un centro con un’attività federale”.
Speriamo nel ricorso…
“Non mi preme tanto il Mondiale, che sarà un po’ compromesso comunque, per quanto è accaduto intorno all’atleta. Volevo che il ragazzo fosse giudicato, per la leggerezza commessa, così poteva allenarsi. Un anno, dieci mesi, sarebbe stato molto duro, psicologicamente, da sopportare. Se tornasse a metà agosto, settembre, potrebbe invece allenarsi e capire che certe stupidaggini non vanno fatte. Nel Mondiale non credo possa dare il massimo, per quello che è successo, e per il mancato allenamento. Mi importa questo; che possa esserci per il prossimo anno”.
Christian Zicche, direttore responsabile del seguitissimo sito www.swimbiz.it, presente nello studio radiofonico dell’emittente dell’UniCusano, chiede a Rossetto: “Quali sono i qualificati per la staffetta 4×100 Stile Libero”? Santo Condorelli, Alessandro Miressi e Frigo? Poi?”.
Seconda domanda, come è cambiata la sensibilità di alcuni atleti che hanno un’età, come Luca Dotto, di 29 anni?
“Per gli atleti della Staffetta aspettiamo il Settecolli, poi vediamo con il Direttore Tecnico, sempre con un occhio al fatto che stiamo alla vigilia della stagione olimpica. Dobbiamo avere la situazione sotto controllo, per il prossimo anno. Per quanto riguarda Dotto, gli ultimi venti anni sono stati molto diversi come velocità in acqua e metodologia di allenamento. Si allenano meglio ma meno, rispetto al passato. Un velocista può arrivare anche a qualche anno in più. Il suo obiettivo è fare la staffetta alle Olimpiadi e siamo consapevoli di avere sei atleti di alto livello, per questa gara. Avrà importanza anche la fortuna, non avere infortunati, per arrivare dove non siamo mai riusciti”.
“Già, dove non siamo mai arrivati. Possiamo sperare?”, chiede il giornalista Zicche.
“Un paio di ragazzi hanno le qualità per fare e devono ricordarselo tutti i giorni. Le qualità non bastano: bisogna avere ferocia agonistica, per mesi, perché nel Nuoto non ci possono essere pause. Una gara che dura meno di 48 secondi, e questa l’hanno solo i grandissimi. Se riusciranno ad essere continui, con la loro tecnica, abbiamo 3/4 ragazzi che possono fare ottime cose. Se non c’è applicazione, potrebbe non bastare, per vincere”.
La Pellegrini non ha preso bene il fatto di essere messa nello stesso titolo, con altre persone, recentemente, coinvolte in situazioni insidiose. La vedi poco tranquilla, di questi tempi, o è stato un momento transitorio?
Rossetto è solare e schietto come di rado capita, nel mondo dello Sport, e dice, con ammirevole franchezza: “Non c’è stata malafede, da parte vostra, magari ha travisato la cosa. Federica è una ragazza che ha nella forza mentale, anche con qualche spigolosità, la sua forza. Tanta determinazione e voglia di vincere. In certi momenti magari può percepire e vivere una situazione di normalità in altra maniera, come altri atleti di livello. Fa parte della loro natura, sono sempre sul filo del rasoio”.
Zicche: “Tra te e la Pellegrini è “durata troppo poco””?
“Ho un buon ricordo di quei 6/7 mesi passati insieme; veniva da una situazione particolare e non ha permesso, né a me, né a lei, di esprimersi al massimo. Lei aveva bisogno di stabilità, che lei trova a Verona. Io sono spesso a Roma. Errore di valutazione, cercare di portarla fuori casa. Sul resto ho avuto un feeling particolare con Matteo Dotto, dal punto di vista caratteriale. Anche questo è importante, con un allenatore. Con Fede non ho vissuto dei momenti indimenticabili, ma ho comunque un bel ricordo di quei pochi mesi. Mi ha fatto crescere come allenatore e persona”.
Testo raccolto da Giulio Dionisi