Lorella Zanardo: “Ben vengano certi commenti sulle Donne, se poi si accettano (anche) certe risposte…”

La docente, autrice nel 2009 di un documentario sull’universo femminile e il rapporto con quello maschile,

è intervenuta nella trasmissione “Sport Academy”

 

Lorella Zanardo, insegnante che ha prodotto un documentario dedicato al corpo delle donne che è datato 2009. E’ intervenuta a Radio Cusano Campus dicendo: “Un documentario profetico? Abbiamo avuto un merito, raccontare nelle scuole, fatto con due giovani uomini. Era un tema che interessava me come donna, ma anche due uomini. Guardando quello che ci circondava e che forse non eravamo in grado di accorgersi che andasse in onda, in quegli anni, per una sorta di bulimia, di quelle immagini. E succedeva da diversi anni, decenni”.

E’ stata fortunata, nelle selezione dei colleghi? Si parla di donne contraffatte. In questi giorni c’è il Mondiale del Calcio femminile, con donne che non fa parte dei precedenti concetti televisivi…

“Ho seguito con grandissimo entusiasmo, le nostre ragazze, nel Mondiale, che hanno avuto questa performance positiva, fin dall’inizio. A differenza di tanti uomini, che sono contenti, che le donne occupano uno spazio di solito dedicato a loro, anche se ci sono state parole dure, di scherno. Lo riscontro da dieci anni, perché sono sui social. Scusate se impegno una definizione complicata ma sembra il colpo di coda del patriarcato. Sembra una valutazione difficile, ma non riesco a definirla in altro modo. Lo dico conservando una profonda amicizia, nei confronti degli uomini”.

La docente va in profondità, nell’analisi: “Dopo secoli in cui il sesso maschile ha avuto il predominio, decideva, in pochi decenni, ricordiamo che noi donne in Italia votiamo da 70 anni; mia nonna, fino a 30 anni non ha votato. Improvvisamente lavoriamo, viviamo, decidisamo del nostro corpo e invadiamo un campo simbolicamente così maschile come il gioco del Calcio. Comprendo, ma non condivido, che questo porti a un grande spaesamento. Lo dico con tutto l’affetto possibile, comprendo che quegli uomini si sentano depauperati dal loro ruolo. Se una donna non veniva scelta era una zitella, oggi sei single per scelta. Il fatto che un uomo decidesse la vita di una donna, voleva dire che saremmo riconosciuti, da questa società”.

Sull’attuale situazione della rassegna iridata Lorella Zanardo afferma: “L’ultimo baluardo era un campo di Calcio, ora invaso da delle giovani donne”.

Il corpo da sempre gioca un ruolo fondamentale.

La docente dice: “In Italia c’è una ricerca del CENSIS, che ha qualche tempo ormai, che dice della rappresentazione delle donne in Europa: dice che abbiamo un modo di dipingere la nostra immagine con le riprese dal basso, che indugiano su sederi, seni, eliminano il volto. Ieri eravamo in tantissimi, a vedere ragazze completamente dimentiche della rappresentazione di 35 anni anni di televisione, pubblica e privata, hanno fatto vedere. Le ragazze azzurre erano a loro agio in calzoncini e con scarpe comode. Anche questa è una bella novità perché ci occupiamo tantissimo di educazione, nelle scuole. Che bell’esempio, per le bambine. Cosa hanno visto? Le ragazze e le ragazzine possono giocare, divertirsi, vincere, essere dimentiche del loro corpo quando si va alla ricerca del gesto atletico. E a Parma porterò l’esempio della nazionale di Calcio femminile”.

Quindi una saggia riflessione: “Con questo non stiamo dicendo che l’altro modello non vada bene. Ma oggi diciamo che le donne non debbano apparire per piacere a qualcuno”.

Un altro esempio legato alle cronache di questi giorni. Il Calcio è una trincea maschile. Gli uomini stanno badando ai corpi depilati.

“Sorrido perché mi viene in mente mio padre, che è stato ciclista. Quando sentiva i ragazzi depilarsi li guardava sbarrando gli occhi perché apparteneva a un’altra epoca”.

Quindi Lorella Zanardo aggiunge: “Credo che la volontà sia grandissima, di rimetterci al nostro posto. Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, è un femminista, e diceva a Davos, dove si parla di Economia e Finanza: “Sono un fiero femminista”. Non capisco voi donne, che siete mortificate perché c’è una guerra tra i generi.  Cosa vi aspettavate? Vi state riprendendo quello spazio che vi hanno usurpato da secoli, e non può essere un processo calmo, delicato; diamo fastidio”.

L’insegnante e autrice va in profondità: “Pensiamo ai posti di lavoro, guardiamo nella Scienza, dove ci sono diverse in grado di fare bene; stiamo un po’ sulle scatole. Mi dispiace, non lo condivido, ma lo comprendo. E il cambiamento più grande a cui stiamo assistendo, negli ultimi secoli. L’unica cosa che mi dispiace è che non si accompagni questo cambiamento. Ci vorrebbe che nella scuola, il MIUR, accompagnasse, questo cambiamento. La scuola non lo sta facendo. Concorsi con le relazioni, sui generi, sull’affettività”.

La Professoressa Zanardo incoraggia l’altro genere a pensare: “Vi chiedo di condividere con noi, come sia bella, grande, questa esperienza che voi uomini siate dimentichi del vostro corpo. Quando giocate con un po’ di pancetta, a Calcio, nei campi di periferia”.

Oggi leggevo che un uomo diceva: “Questo calcio femminile non si può guardare. Non si possono vedere queste palle colpite dal seno, che dovrebbe servire ad altro, con tanto di risposta di una ragazza, che diceva “Dimmi tu a cosa serve il mio seno. Se non si scade nell’aggressività e nell’insulto, ben vengano i commenti di questo tipo, se poi si accettano queste risposte. Stiamo toccando dei temi per i quali ci vorrà tempo. Mi spavento quando il genere maschile si chiude, su queste cose. Lo comprendo ma parliamoci. Questo è il cammino che invece va intrapreso. C’è una ricerca negli Stati Uniti che racconta come a 12-13 anni come le ragazzine non siano più dimentiche dell’utilizzo del corpo pensando all’altrui giudizio”.