Cacciateli! Quando i migranti eravamo noi è il libro, da poco uscito, di Concetto Vecchio, prestigioso giornalista di Repubblica. La storia, familiare e personale allo stesso tempo, racconta la campagna d’odio contro gli emigrati italiani in Svizzera, che culminerà nel voto del 7 giugno 1970: un’altra epoca, un altro periodo della storia, molto simile all’attuale però. Il tempo passa, la storia non cambia.
Un libro la cui narrazione si svolge su due piani
Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus. “E la storia di mia madre e mio padre, emigrati in Svizzera nei primi anni ’60. Io nasco dieci anni dopo, sei mesi dopo quel referendum contro gli stranieri che è il cuore di questo mio libro – ha osservato Concetto Vecchio – il referendum pone questo quesito: volete voi espellere dalla Svizzera trecentomila stranieri? E gli stranieri eravamo noi, tra questi mia madre e mio padre. Nel libro ci sono due piani di racconto: la storia del referendum, da un lato; e la campagna d’odio contro gli italiani, dall’altro.”
Cacciateli è una metafora della contemporaneità?
Sono molteplici le problematiche sviscerate dall’autore, tra queste non manca una descrizione del racconto delle famiglie, dell’epoca. Come venivano gestiti i bambini? “La storia dei bambini nascosti è una delle più drammatiche e riguardava gli stagionali, ovvero quelli che non potevano portare la famiglia con sé. Erano persone a cui venivano fatti contratti per nove mesi, il tempo di una gravidanza – si è congedato così l’autore e giornalista – in questo libro l’Italia di oggi non c’è, c’è la Svizzera degli anni ’60, ma è come leggere l’Italia di oggi. E’ un testo che finisce nel 1970, ma è come se ci scorresse davanti il film della storia contemporanea. Abbiamo perso la memoria, volevo fare i conti con questa storia perché ci riguarda, anche oggi.”
La presentazione di Cacciateli! è prevista domani 12 giugno alle 18,30, presso la Feltrinelli, Galleria Alberto Sordi. L’autore dialogherà con Giorgio Zanchini, letture di Tommaso Montefalcone e Francesca Vecchio.