Roberta Pinotti, senatrice del Partito Democratico, già ministro della Difesa, è intervenuta a Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente, sui continui scontri nel Governo, sulla sua tenuta, e sulla situazione del Pd.

Sugli scontri nel Governo giallo-verde

“Speriamo di riuscire a vedere presto un testo del decreto Sblocca cantieri e capire la proposta che verrà fatta al Parlamento. I tempi morti, i tempi in cui non decidi, i tempi in cui tiri la corda da una parte o dall’altra hanno ricadute estremamente pesanti sul nostro paese, sull’economia, sulle imprese, sulla vita delle famiglie. Siamo molto preoccupati”.

Sull’alleanza M5S-Lega

“In natura è difficile mettere insieme cose che non riescono a compenetrarsi, ce lo insegna la chimica. La Lega e i Cinquestelle hanno portato avanti politiche che si sono sempre contrastate. I principali provvedimenti non erano condivisi. Un contratto di governo in politica non regge perché quando governi sai che ogni giorno accade qualcosa, devi affrontare questioni. Pensiamo alla politica estera. Questo governo non è riuscito a prendere posizioni per esempio sul Venezuela, si rapporta con l’Europa con voci completamente diverse se parla il ministro Tria o il presidente Conte oppure se parlano Salvi e Di Maio. C’è una situazione anche di isolamento dell’Italia dovuta al fatto che l’Unione europea non ci riconosce come interlocutori. L’unico collante è quello di stare al governo, di avere incarichi di potere che peraltro alcuni in passato vituperavano. E’ un governo che sta facendo peggiorare il paese in modo drammatico. Pensiamo alle stime della crescita, pari a zero. Sono gravi le ripercussioni sul paese, non credevamo in questo governo e siamo stati purtroppo dei veggenti”.

Sulla campagna elettorale per le elezioni europee

“E’ stata un campagna elettorale paradossale. Di fatto le due forze del governo erano l’una contro l’altra, armate. Di Maio criticava il decreto sicurezza, Salvini diceva che voleva andare avanti con provvedimenti che non erano sostenuti dai Cinquestelle, in primis la Tav, a cui il Pd, tra l’alro, è favorevole e sostiene la necessità di quest’opera. Abbiamo assistito a tutto e al contrario di tutto, per nulla coerenti. Le tensioni politiche non sono dovute soltanto a una campagna elettorale particolarmente velenosa ma anche a quello che è stato l’esito delle elezioni che ha ribaltato quello delle elezioni del 2018. La Lega e il M5S ci avevano detto che dopo le elezioni europee si sarebbero rimessi a lavorare, ad oggi non si sono neppure visti per dirsi come riprendere i lavori. Gli esponenti del governo dovrebbero impegnarsi a risolvere problemi seri come la crisi del lavoro e delle grandi aziende, come la Whirlpool, la Piaggio, Mercatone Uno, piuttosto che concentrarsi sulla comunicazione o sulla presenza nei talk show. Non dico queste cose a cuor leggero. Mi dispiace che siano stati vani i sacrifici che gli italiani hanno fatto per rimettere in sesto il paese. Perché questo paese, anche se in maniera non eclatante ma progressiva, aveva ricominciato a crescere. Vederlo tornare indietro è per noi un grande dispiacere e siamo in apprensione”.

Su un possibile accordo M5S-Pd

“Gli accordi politici si possono fare se si ha una visione del mondo non dico identica ma simile e soprattutto non opposta. L’accordo che cercavano all’inizio i Cinquestelle con noi era impossibile perché avevamo obiettivi politici molto diversi. Era oggettivamente complicato. La Lega insinua un nuovo avvicinamento tra noi e il M5S? Sono letture politiciste. Noi ci troviamo in totale disaccordo sia con i dossier più cari ai Cinquestelle che con quelli più caldeggiati dalla Lega. Quando ci sono delle questioni sulle quali possiamo convergere lo facciamo volentieri, perché siamo un’opposizione responsabile e, al contrario del tipo di opposizione che abbiamo avuto quando governava il Pd, noi non siamo pregiudiziali. Purtroppo vediamo scelte che ci preoccupano ed è per questo che non possiamo essere ingaggiati in progetti che non ci vedono d’accordo”.

Sul Partito Democratico

“Nelle ultime elezioni europee abbiamo visto segnali di ripresa, abbiamo visto ottimi risultati alle amministrative ma sappiamo che la strada è ancora lunga. Sappiamo che dobbiamo ricostruire un rapporto forte con il paese partendo dai problemi reali delle persone. Siamo consapevoli che con serietà possiamo costruire un progetto diverso per l’Italia ed essere un’alternativa credibile”.